Firenze – È un quintetto di archi tutti italiani il protagonista dell’appuntamento di Sabato 19 Novembre (ore 16), al Teatro della Pergola. Lo formano Marco Rizzi, a suo tempo vincitore dei premi Cajkovskij di Mosca e Queen Elizabeth di Bruxelles e oggi violinista di prima classe, Gabriele Pieranunzi, pluripremiato al Concorso Paganini di Genova e primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, Simonide Braconi, prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala, Francesco Fiore, prima viola dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, ed Enrico Bronzi, violoncellista affermatosi al Concorso Rostropovich di Parigi e fondatore del Trio di Parma.
Cinque amici musicisti, ciascuno affermato solista ma con in comune un’autentica passione per il repertorio cameristico, qui al servizio di pagine di non frequente ascolto: il Quintetto n. 2 op. 87 di Mendelssohn, del 1845, segnato dall’eleganza, dalla consueta freschezza e dall’abilità nella scrittura concertante; il Quintetto op.111 di Brahms, scritto, nel 1890 all’indomani di un viaggio in Italia, con un linguaggio severo ma dall’umore sereno, con echi di valzer e ritmi di danze popolari. Un viaggio fra Romanticismo e tardo-Romanticismo, che verrà anche illustrato dagli stessi cinque interpreti nel nuovo appuntamento del ciclo Gli interpreti raccontano la musica, incontro-concerto con storie, esempi musicali dal vivo e curiosità sui due brani di Mendelssohn e Brahms che si terrà la mattina (ore 11.30) dello stesso Sabato 19 Novembre, sempre al Teatro della Pergola.
Domenica 20 Novembre (ore 21), al Saloncino del Teatro della Pergola debutta un giovane duo, tutto al femminile: la violoncellista salisburghese Julia Hagen, figlia del noto violoncellista Clemens, classe 1995, allieva di Enrico Bronzi e di Heinrich Schiff, già vincitrice del Concorso Internazionale di Liezen e di numerosi altri premi che l’hanno portata anche a suonare per importanti realtà, come il Konzerthaus di Vienna; la pianista veneta Chiara Opalio, nata nel 1990, formatasi all’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro di Imola”, molto attiva come solista e come musicista da camera, anche lei distintasi in concorsi internazionali.
Talenti che si sono rivelati entrambi fin dalla più tenera età (la Hagen ha iniziato a studiare violoncello a cinque anni, la Opalio il pianoforte a tre), duo già apprezzato in performance al Festival Musiktage Mondsee e al Festival Amfiteatrof di Levanto. Per la loro prima volta nei cartelloni degli Amici della Musica di Firenze, Julia Hagen e Chiara Opalio propongono un programma costruito su pietre miliari otto-novecentesche: la Sonata op.69 di Beethoven, segnata da equilibri perfetti e da una nobile eleganza, la Sonata op.99 di Brahms, con il suo intenso respiro sinfonico venato di malinconia, e la Sonata op.65 di Britten, pagina di delicata concentrazione espressiva che venne dedicata a Mstislav Rostropovich, il grande violoncellista al quale Britten fu legato da lunga amicizia e da uno stretto sodalizio artistico.