Ci vorrà l’aiuto di Regione, governo e Unione Europea, tramite i parlamentari eletti a Bruxelles, per sostituire le tubature dell’acqua a Carpi contaminate da fibre di amianto. Come indica lo studio di fattibilità presentato in Comune, il piano vale 70 milioni di euro e prevede interventi nel territorio in un arco temporale di 10 anni.
Atersir, l’ente regionale di regolazione del servizio idrico, non può autorizzare investimenti di tale portata, alla luce della ricaduta che avrebbero sulle tariffe dei cittadini. D’altra parte, i bilanci del Comune non prevedono ad oggi risorse disponibili. E’ per questo che Carpi chiede l’aiuto di tutte le istituzioni possibili. Una lettera indirizzata al presidente della Regione Stefano Bonaccini, al premier Matteo Renzi e agli europarlamentari è già in partenza dal municipio a firma del sindaco Pd Alberto Bellelli.
Lo studio complessivo, disteso in 218 chilometri di rete più 61 di allacciamenti, verrà presentato presto in consiglio comunale. Non si procederà, invece, con l’avvio del trattamento nella rete acquedottistica: lo ha deciso l’Ausl, parlando di rischio legionellosi.