Amianto, lavoratore esposto per trent’anni, Solvay condannata al risarcimento

Livorno – Il Giudice del Tribunale di Livorno (Sezione Lavoro) ha condannato la Solvay Chimica Italia S.p.A. e la Solvay Societé Anonyme al risarcimento dei danni a favore di un dipendente affetto da patologia asbesto-correlata, nello specifico con placche e ispessimenti pleurici.

Il Tribunale ha emesso la sentenza di condanna dopo un’intensa e approfondita istruttoria, dalla quale è emersa l’esposizione lavorativa certa dell’ex dipendente a polveri e fibre di amianto.  Nello specifico, la sentenza ha condannato le società datrici di lavoro, in solido tra loro, a corrispondere al lavoratore, in forze nello stabilimento dal maggio 1977 al marzo del 2008, la somma complessiva di euro 13.354,00, oltre interessi legali.

“E’ stato pacificamente accertato, sia in processi penali che civili relativi alla Solvay, l’utilizzo massiccio di amianto nello stabilimento – spiega Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – la fibra killer era presente in guarnizioni, baderne e avvolgimenti, MCA era usato per le coibentazioni e le guarnizioni delle celle e tubazioni in genere. Amianto in scaglie mescolato con acqua era usato per la preparazione dell’impasto, per il tamponamento di alcune zone dell’impianto negli anni 70; amianto in trecce poteva essere usato per gli interventi manutentivi”.

A questo punto, sottolinea il difensore del lavoratore, è “indispensabile la bonifica dei siti contaminati per evitare altre fonti di esposizione, dalle Centrali ENEL, nelle quali molto è stato già fatto, ai porti, tra cui quello di Livorno, e Marina di Carrara, alle scuole, agli acquedotti, oltre che evidentemente in tutti gli altri siti industriali”.

Non solo bonifica: “Fondamentale resta però anche la costituzione degli indennizzi INAIL e i prepensionamenti amianto e l’integrale risarcimento dei danni, anche in favore degli eredi, nel caso di decesso per patologie asbesto correlate: dai mesoteliomi ai tumori polmonari, dall’asbestosi ai tumori dello stomaco e di tutti gli altri organi del tratto gastro-intestinale”, conclude il legale, componente della Commissione Nazionale Amianto del Ministero dell’Ambiente.

La sede operativa/sportello amianto ONA di Rosignano Solvay ha ricevuto continue richieste di assistenza medica e legale da dipendenti ed ex dipendenti della Solvay di Rosignano, delle Centrali ENEL, dei cantieri navali e degli altri siti in cui è stato utilizzato amianto. I cittadini sono stati assistiti e hanno quindi ottenuto le rendite INAIL, e tutte le altre prestazioni previdenziali e risarcitorie. Molti giudizi sono ancora in corso. In Toscana è operativo il centro di eccellenza di sorveglianza sanitaria istituto presso l’U.O. di medicina del lavoro del Policlinico Le Scotte di Siena. L’ONA fornisce il servizio di assistenza anche con lo sportello amianto on line (https://www.osservatorioamianto.com/sportello-nazionale-amianto/), e attraverso il numero verde 800 034 294.

 

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