Firenze – L’autopsia di Ashley Olsen si terrà oggi. L’esame sul cadavere della trentacinquenne americana, trovata strangolata nella sua casa sabato 9 gennaio, potrebbe portare a quella svolta che gli interrogatori che si sono susseguiti in queste ore non sono riusciti a produrre. Intanto, alcuni altri particolari sono emersi: ad esempio, il fatto che, seppure per breve tempo, Ashley si sia difesa. Il fatto che ieri sembrava non fossero riscontrabili segni di difesa è dovuto al particolare stato del ritrovamento del cadavere, a pancia sotto, che aveva lasciato vedere solo le ecchimosi sul collo. Ma se davvero la ragazza è riuscita a difendersi seppur per breve tempo, le ulteriori analisi della scientifica potranno forse ricondurre al Dna dell’assassino. Non solo. Sembra anche che, dal suo profilo Instagram, emerga la presenza di uno stalker. Pista da verificare e seguire, che porterebbe a nuovi risvolti.
Una ragazza simpatica, bella, tranquilla. Piuttosto conosciuta in Oltrarno, dove viveva, precisamente in via Santa Monaca, fra piazza Santo Spirito e San Frediano. In quella casa dove sabato è stata ritrovata cadavere, senza vestiti, con delle ecchimosi sul collo che hanno fatto pensare subito allo strangolamento, cosa confermata lo stesso sabato nel tardo pomeriggio.
Chi può aver ucciso questa americana di 35 anni, innamorata dell’arte e di Firenze? Le indagini sono ai primi passi. Intanto, è stato ascoltato per ore ieri sera in questura il fidanzato di Ashley. Era stato proprio il fidanzato, preoccupato dal fatto che dopo un litigio la ragazza fosse introvabile da tre giorni, a rinvenirne il cadavere insieme alla padrona di casa. Anche gli amici di Ashley sono stati condotti in questura. Ancora non ci sono indagati. Verranno esaminati anche i filmati delle telecamere della zona.