Ambiente e cave: allo studio modifica della legge

Importanti novità potrebbero interessare l'industria estrattiva, e quindi le aree di cava in Toscana, a giudicare dalle finalità che la modifica, allo studio in Regione, della legge regionale attuale sull'attività estrattiva in cave e miniere (la n. 78/1998), dovrebbe introdurre nel settore minerario (estrazione di ghiaie, sabbie, ecc.) in stretta connessione con le costruzioni. A fine marzo infatti la Regione Toscana avrà pronta una bozza di modifica della legge regionale su cave e torbiere,  a cura dell'assessorato "Infrastrutture, per la mobilità, logistica, viabilità, trasporti e cave" di Vincenzo Ceccarelli, con la finalità di  "ridefinire il sistema pianificatorio e recepire le direttive europee in materia di ambiente e libera concorrenza". L'assessore ha illustrato ieri in Consiglio regionale, alle commissioni Ambiente e Sviluppo economico, riunite in seduta congiunta e presiedute da Gianfranco Venturi Pd) e Rosanna Pugnalini (Pd), le finalità della revisione della legge regionale attuale. La bozza dovrebbe approdare alla discussione delle Commissioni nel mese di giugno. Al centro della modifica anche il tema scottante dei beni esitimati, "una partita da superare – come l'ha definita Ceccarelli – che ha una storia di tre secoli ". La partita si intreccerebbe con la proposta di legge 225 per la disciplina degli usi civici sulla quale, non più tardi dello ottobre 2013, Legambiente, Italia nostra, Arci hanno messo in guardia in merito ai rischi di trasformare i beni civici originariamente agricoli ed oggi destinati ad altri usi produttivi, come ad esempio le cave di marmo, in beni di natura privata, con conseguenze ambientali potenzialmente devastanti.

"Sfruttamento sostenibile delle risorse minerarie, riuso dei materiali riciclabili e assimilabili, incentivazione delle attività di scavo a fini di riqualificazione e ripristino nei siti già aperti, condotta responsabile delle aziende che si occupano di estrazione e riciclo dei materiali da estrazione – ha spiegato Ceccarelli – , definizione delle aree estrattive, comprensori interessati alle attività e ruolo dei Comuni, rafforzamemnto del ruolo di pianificazione regionale, sono i principali aspetti trattati dalla revisione della legge regionale attuale". Per quanto riguarda la concessione sul demanio minerario (Regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443 per il demanio minerario), per le attività estrattive si andrà a bandi di gara che assegneranno il diritto di sfruttamento per dieci anni; per i comprensori – ha precisato Ceccarelli -, si procederà a conferenza di co-pianificazione tra gli enti locali interessati.

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