Firenze – Con tanto di benedizione di don Vasco, in rappresentanza del cardinale Betori e sotto lo sguardo vigile di Santa Barbara patrona, fra le altre cose, dei cantieri e degli operai, la grande fresa oggetto di revamping, ribattezzata Iris dopo il demaquillage della vecchia Monna Lisa, si mette in moto. Un vorticoso girare che rappresenta il via di un’opera che conobbe i primi atti nel lontano 1996, che dal 2013 è ferma, che oggi, maggio 2023, riparte. Riparte con una forza lavoro di circa 400 persone, con un nuovo slancio che vede la politica unita. All’inaugurazione oggi, allo start del grosso tasto rosso allestito per il ministro e vicepremier Matteo Salvini, Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS Italiane e Carlo Luzzatto, Amministratore Delegato Impresa Pizzarotti &C.
Alle luci della ribalta, il tunnel che sottoattraverserà la città e la nuova stazione AV di Belfiore, la stazione Foster, in diretta sullo schermo, cantieri contemporanei. Iris dunque si mette in moto, ma quando cominciano i lavori, quelli veri? La previsione è estate 2023, quindi si può dire domani l’altro.
Qualche dato tecnico: il committente dell’opera è Rete Ferroviaria Italiana, a Italferr è stata assegnata la direzione dei lavori, per un investimento complessivo di circa 2,7 miliardi di euro. L’affidamento dei lavori, a novembre scorso, è stato affidato da RFI a Consorzio Florentia, composto dalle società Pizzarotti e Saipem. L’opera di revamping della fresa è stata fatta dalla società Infrarail e ha comportato smontaggio della macchina, revisione, sostituzione componentistica e riassemblaggio. La velocità di crociera della fresa è, almeno fino a completamento della stazione Foster, di circa 12 metri al giorno. Una volta che i lavori di Belfiore saranno completati, si potrà arrivare anche a 14 metri quotidiani di avanzamento. Fine lavori previsti per il 2028. Per il sottoattraversamento saranno scavate a circa 20 metri di profondità due gallerie parallele, una per ogni senso di marcia, ciascuna lunga circa 7 chilometri e collegate tra loro con by pass di sicurezza ogni 500 m, tra la stazione di Firenze Campo di Marte e la zona del viale XI Agosto, situata fra le stazioni di Firenze Rifredi e di Firenze Castello. Al fine di ottimizzare le fasi di lavoro e contenere i tempi, le gallerie saranno realizzate mediante due frese che comunque scaveranno con modalità e tempistiche tali da non essere operative in contemporanea. Alla fresa attuale, come da tradizione, è stato attribuito il nome femminile di Iris. Tecnicamente denominata TBM (Tunnel Boring Machine), la fresa ha un peso di 1.500 tonnellate e un diametro di scavo di 9,4 metri.
L‘Ad di Fs, Luigi Ferraris, ricordando che “il progetto ha attraversato tanti momenti critici nel corso degli anni”, sottolinea che “oggi riprendiamo questo percorsocon determinazione e ottimismo che deriva dal sostegno convinto del governo, delle amministrazioni regionale e comunali”. Inoltre, sottolnea che, oltre alla natura di nodo strategico per le comunicazioni nazionali, Firenze “è un’opera strategica per la mobilità cittadina, nazionale, e anche europea: il passante è parte integrante del corridoio scandinavo-mediterraneo Ten-T che attraversa la penisola”.
Opera irrinunciabile per la città, spiegano sia il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani: intanto, per la possibilità di dividere le linee regionali e ordinarie da quelle dell’alta velocità.
Il sottoattraversamento Tav “libererà i binari in superficie” e grazie a questo “potremo realizzare un vero e proprio sistema ferroviario metropolitano” di superficie a Firenze. Lo scenario definito dal sindaco Dario Nardella, nel giorno in cui le Ferrovie e il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, rilanciano i cantieri dell’alta velocità, disegna la cartina e le fermate di questa ‘infrastruttura’. “Penso- spiega il sindaco all’Agenzia Dire, www.dire.it– a tutte le stazioni che abbiamo: da Rovezzano fino a Sesto Fiorentino, passando per le Cure, Santa Maria Novella, Campo di Marte. Peraltro, con Fs abbiamo un progetto per realizzare nuove stazioni: la stazione Guidoni, molto importante, e noi riteniamo si debba fare anche la stazione Circondaria”. Per quel che riguarda, invece, la stazione Foster, Nardella torna a rilanciare l’hub intermodale dove convergeranno “bus turistici, così da non ingolfare la città. E poi ci arriveranno i bus urbani ed extraurbani, che si scambieranno con la tranvia”. Sul people mover che collegherà la Foster con la stazione di Santa Maria Novella “Salvini ci ha rassicurato sul fatto che si dovrà fare”.
“Finalmente ci siamo – sottolinea il presidente Giani – la talpa che per 6 chilometri e 300 metri entrerà nel ventre di Firenze è partita. E scavando a 20 metri di profondità realizzerà il passante ferroviario dove transiteranno i treni ad alta velocità e dove ci si potrà fermare e ripartire in 6 minuti rispetto ai 14 che oggi un treno impiega per entrare, uscire dalla stazione di Santa Maria Novella e inserirsi nel circuito ferroviario. Sarà il modo con cui Firenze a pieno titolo ritorna nel contesto dell’alta velocità”.Salta la “strozzatura di Firenze”, ricorda Giani, evidenziando che si realizza “un vantaggio per le linee nazionali che collegano Roma a Milano; ma il nuovo passante significa migliorare l’utilizzo della rete di superficie, il cosiddetto laccio ferroviario che diventerà davvero a servizio della città, uno stimolo all’uso del trasporto pubblico e soprattutto agevolerà la puntualità dei treni regionali a vantaggio dei pendolari”. Inoltre, il presidente della Toscanaha volut mettere l’accento sullo smaltimento dele terre di risulta, che saranno caricate sui treni e portate alla ex cava di Cavriglia, in località Santa Barbara, secondo i disegni inziali, dove saranno, secondo le ultime notizie, controllate e utilizzate per il ripristino ambientale della cava stessa.
Il ministro Matteo Salvini mette in luce che, al riavvio dei lavori per il passante Av di Firenze, si può ben dire che “nulla è impossibile”. Un’ironia anche troppo facile, dal momento che, come ricorda egli stesso, i primi atti per il sottopassaggio Av vennero sdoganati con l’approvazione in conferenza dei servizi, vale a dire nel lontano 1996, e quindi “diciamo che l’abbiamo maturata”, conclude. Inoltre, il ministro alle infrastrutture, sottolineando che oggi, “viene riavviata una macchina complessa, che ci auguriamo, anzi, siamo sicuri, che in cinque anni porterà a compimento lo scavo di 7 km” sotto la città, mette anche in luce una particolare attenzione per quanto riguarda le voci dei territori. Il processo di compinìmento dell’opera, finalmente, può andare avanti, “ascoltando i territori, e spiegando: la compatibilità ambientale è fondamentale, Firenze ha un tessuto e un sistema viario molto articolato”, che deve tenere conto del fatto che “separare le linee è fondamentale”. Non solo. Sempre riferendosi all’ascolto dei cittadini, Salvini ha anche sottolineato che la Tav riguarda numeri molto ristretti di utenti, “la Tav riguarda non più del 20%”, mentre la maggioranza sono studenti, pendolari, lavoratori che utilizzano regionali e Intercity.
Un piccolo presidio simbolico davanti ai cancelli del cantiere ha ricordato, attraverso il comitato no Tunnel Tav di Firenze, che alcune criticità ancora non sono state chiarite fino in fondo. Intanto, il problema dei conci, che vengono utilizzati per foderare il tunnel, e che, secondo quanto spiegato dall’Ad di Pizzarotti, verranno costruiti a Lucignano, nell’aretino, avvalendosi così di tecnologie toscane. Il problema si pone per il loro spostamento: verrà fatto su gomma o su ferro? Di altro spessore, il punto sulle opere di consolidamento degli edifici nei punti critici del percorso della fresa, in particolare all’inizio dello scavo. Secondo i tecnici, i lavori di consolidamento verranno attuati prima del passaggio della fresa. Dunque, chiedono dal comitato, quanto bisognerà attendere ancora prima che davvero i lavori inizino? “Si tratta di aprire cantieri e mettere operai al lavoro – spiega l’ingegner … , chiamato dai No Tav – quindi dovranno essere valutate spese e tempo”. Non solo. Qualche perplessità viene sollevata anche per quanto riguarda le due frese gemelle, ovvero Iris e la gemella che fra qualche mese entrerà in funzione. In pratica, le due frese si alterneranno nello scavo, senza procedere all’unisono come invece è stato fatto in altre opere. Un meccanismo che sicuramente accorcia i tempi, come spiegano dal Consorzio Florentia, composto a novembre scorso dalle società Pizzarotti e Saipem. Ma che d’altro canto, per il comitato No Tav potrebbe essere foriero di altre criticità.
Tutte questioni che tuttavia, secondo il Comitato, non obliano il vero punto della questione, ovvero, il fatto che “la testa della Monnalisa oggi – si legge nella nota – fa qualche giro a vuoto per illudere che si parte davvero”. Una “falsa inaugurazione dello scavo delle gallerie”, dicono i cittadini del Comitato.
Dopo l’accensione della fresa, l’inizio dello scavo è previsto per l’estate 2023. In contemporanea allo scavo delle due gallerie saranno svolti anche i lavori per la realizzazione della stazione Belfiore. Il completamento delle opere è previsto per il 2028.
Le interconnessioni fra la nuova Stazione Belfiore, servita dai treni AV, la vecchia stazione di Firenze Santa Maria Novella e l’area urbana saranno fondamentali, affidate a diverse moalità di trasporto, dal nuovo people-mover, alla linea 2 del sistema tramviario cittadino ai bus urbani, potenziati e adattati. Inoltre, la nuova fermata ferroviaria Circondaria con tanto di percorso pedonale costituirà il ponte di passaggio alla rete regionale.
Il cantiere è inserito nell’iniziativa del Gruppo FS (con le società RFI e Italferr), “Cantieri Parlanti”, condotta in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le imprese coinvolte nei lavori e, laddove presenti, con i Commissari Straordinari di Governo. Un’operazione di trasparenza, oltre che di informazione, per illustrare i vantaggi dell’opera e fornire dati aggiornati attraverso pannelli collocati all’interno dei cantieri, ma sempre ben visibili alla cittadinanza e a chi transita sulle linee e sulle strade limitrofe ai cantieri. Presente anche una pagina dedicata alle opere strategiche, che si trova sul sito fsitaliane.it. I cantieri, con iniziativ ad hoc, verranno quindi ad assumere la funzione anche di hub di comunicazione, aperti al pubblico esterno (cittadini, associazioni, studenti, ecc) per favorire momenti di confronto sulle trasformazioni che intere aree urbane vivono e vivranno grazie all’opera in corso. In questa logica, apre oggi un infopoint multimediale dedicato al Passante AV di Firenze in via Circondaria 32 presso il cantiere della stazione Belfiore.