Alpi Apuane, settore del marmo contro il Piano dei paesaggi

Massa Carrara – L’attività estrattiva del marmo nelle cave delle Alpi Apuane e Garfagnana, le quali si trovano anche nelle aree contigue di protezione al Parco regionale delle  Alpi Apuane, si è fermata oggi in segno di protesta contro Piano territoriale-paesaggistico della Regione per la Toscana, domani in Consiglio per l’approvazione, che limita l’apertura di nuove cave nel parco. Legambiente, il presidente Ferruzza ai consiglieri regionali: “No a deroghe o cedimenti, settore marmo non rischia”. Il vicepresidente Zanchini: E’ una vergogna manifestare contro la tutela”

Stanno partecipando alla protesta contro il nuovo piano paesaggistico della Toscana 150 cave, aderiscono le associazioni industriali di Lucca, Massa Carrara, Cam, Cosmave e consorzio marmi della Garfagnana. Così alla pesa di Carrara non si sono registrati oggi passaggi e pese di mezzi pesanti con il carico lapideo.
Nelle intenzioni degli industriali del marmo e degli enti locali di Massa e Carrara, che si sono incontrati a Carrara per decidere una linea comune, sarebbe quella di chiedere al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi un rinvio della discussione in Consiglio regionale del piano territoriale-paesaggistico.
Intanto sono partiti dalla provincia alcuni pullman di imprenditori e cavatori, per la prima volta uniti e concordi nella protesta, diretti a Pietrasanta alla sede di Cosmave dove di terrà un un incontro a cui è prevista anche la partecipazione del segretario regionale del Pd Dario Parrini.

Legambiente rivolge un appello ai consiglieri regionali di ogni schieramento affinchè non sia ridotto, sotto la pressione degli industriali del marmo, l’impianto di tutela del piano paesaggistico: “I consiglieri nella seduta di domani approvino il testo del piano paesaggistico regionale così com’è uscito dalla Giunta”, – ha detto Fausto Ferruzza presidente di Legambiente Toscana – o quanto meno “con il minor numero di modificazioni possibili ed in in ogni caso tali da non ridurre l’impianto di tutela del piano stesso”.
Riguardo alla questione delle cave di marmo nell’area, Ferruzza ha spiegato che “non c’e’ alcun bisogno di allentare le norme per salvaguardare dell’attività estrattiva. Chi dice che le disposizioni che entreranno in vigore con il nuovo piano distruggono il settore del marmo mistifica la realtà'”.

Oggi suscita indubbio scalpore aprire una battaglia, nell’era della sostenibilità necessaria in cui sono moltiplicate le opportunità di produrre in modo rinnovabile patrimoni ambientali soprattutto non rinnnovabili, contro norme orientate a una maggiore tutela. Molto chiaro al riguardo il vicepresidente di Legambiente Toscana, Edoardo Zanchini, che definisce la manifestazione organizzata a Massa Carrara “una vergogna assoluta”.

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