Alluvione, 7 morti, un disperso, 1200 “evacuati preventivi”

In arrivo nuove macchine idrovore, in attesa della nuova ondata di maltempo

Firenze – Sono 7, le vittime del nubifragio che ha colpito la Toscana il 2 novembre. L’ultima vittima,è stata ritrovata sabato mattina in un campo di mais a Campi Bisenzio, l’area più colpita con 800 ha di suolo finiti sott’acqua. Rimane disperso l’uomo di 84 anni, di Prato, la cui auto è stata ritrovata ieri accartocciata dalla forza delle acque, ma vuota.

Nella pausa concessa dal meteo, ancora in corso le evacuazioni preventive a Montemurlo, Montale e Prato in corrispondenza delle rotture dei torrenti Agna e Bagnolo, che riguardano circa 1200 persone. “Allestiti punti di accoglienza negli spazi comunali e palestre”, dice il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sui social. Per la nuova allerta meteo arancione per rischio idraulico e idrogeologico, il sindaco di Montemurlo (Prato) Simone Calamai ha disposto l’evacuazione per chi abita a piano terra e interrati nelle zone di Oste, Santorezzo, e Popolesco.

Intanto nuove idrovore sono in arrivo, per i prossimi giorni.  “Il cambiamento climatico in atto sta modificando la tipologia degli eventi a cui dobbiamo opporci  – si sofferma l’assessora alla protezione civile, Monia Monni – Questo impone un’organizzazione diversa ma anche dotazioni ed attrezzature diverse”. 

Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione può contare al momento su cinque milioni di euro per le spese di somma urgenza e soccorso. Per la ricostruzione e il ristoro dei danni si dovranno attendere le decisioni e stanziamenti futuri del Governo. 

Coldiretti Pistoia, all’indomani della seconda nottata di pioggia intensa che si è abbattuta sulle zone già allagate tra giovedì e venerdì notte, con danni soprattutto a Quarrata, Casalguidi, Montale, Agliana e Pistoia continua il monitoraggio delle conseguenze del maltempo che ha colpito anche la provincia di Pistoia, consapevole che i danni saranno quantificabili alle piante solo tra qualche settimana.

Sono centinaia le aziende agricole impegnate per limitare le conseguenze, in pianura (essenzialmente vivai); in collina con microsmottamenti che hanno ridisegnato la ‘morfologia’ di un agriturismo (ma non sono mancate frane vere e proprie); ed in altura, dove nelle ultime 24 ore le precipitazioni sono state più copiose, con erosione di campi seminati a patate ed erba medica, piante abbattute dal vento. Il forte vento ha tra l’altro spalancato l’ingresso di un caseificio della rete Campagna Amica di Spignana, facendo ‘crepare’ anche il doppio vetro della porta. In queste ore, la stazione di rilevazione di Croce dell’Arcana ha registrato raffiche di vento anche sopra a 200 chilometri orari.

In pianura, tra l’acqua e il fango presente e il timore che ci possano essere altri cedimenti nel reticolo dei canali, si prosegue a rialzare le piante e a ripulire le strutture dal fango. Tra gli alberi che più patiscono e rischiano di morire i cipressi.

foto Luca Grillandini

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