Grosseto – Rientra l’emergenza maltempo, ma restano strade impraticabili e danni. E’ questo il isveglio della Maremma, che stamattina ha visto anche il rientro nelle loro case delle 60 famiglie che erano state evacuate nella zona di Quarto d’Albegna, a Sgrillozzo e Sgrilla. Rimangono sul campo i problemi, soprattutto nel comune di Manciano: le strade che collegano i piccoli centri da Saturnia a San Martino sono ancora impraticabili. Si continua a spalare fango alle terme di Saturnia dove il resort è stato chiuso e i 150 dipendenti sono stati messi in cassa integrazione dopo l’esondazione del torrente Gattaia.
Gli alluvionati: due anni e siamo da capo
Resta il fatto che la Maremma è di nuovo in ginocchio. Due anni non sono bastati per mettere in sicurezza il bacino dell’Albegna. Gli alluvionati accusano la politica di non aver fatto abbastanza per la Maremma. Dopo l’alluvione del 2012 Manciano e Orbetello sono alle solite. L’Albegna ha rotto gli argini a Marsiliana, ma è soprattutto il reticolo degli affluenti a restare problematico. Fossi e torrenti, non riuscendo a incanalare le acque, hanno causato la seconda alluvione consecutiva della Maremma. E, come se non bastasse, hanno causato due morti (le due sorelle decedute a Sgrillozzo) e un disperso. I danni, stavolta come l’altra, non sono solo alle abitazioni. Come se ripulire le proprie case di fango non bastasse, i Maremmani dovranno fronteggiare anche un altro problema. In tempi di crisi economica, forse ancora più grave. Il maltempo, infatti, minaccia la produzione di pecorino toscano dop, in quanto a Manciano ha sede il caseificio sociale, che ha subito gravissimi danni. Si spala ancora, insomma, sotto un cielo scuro che non lascia presagire nulla di buono. Tutti con gli stivali nel fango. Ma senza soldi, stavolta. Alcuni abitanti hanno spiegato che, alla prima alluvione, avevano comunque qualcosa da parte per fronteggiare l’alluvione; ma stavolta i soldi sono finiti. Chi pagherà, stavolta, i loro mobili? Chi aiuterà gli alluvionati a risollevarsi dalla nuova ondata di fango? Banca Etruria si è attivata per mettere a disposizione di privati ed operatori economici un platfond di 5 milioni di euro per il ripristino delle attività danneggiate. Si tratta, però, di finanziamenti a tasso variabile che potranno essere di ben poco aiuto per coloro che, colpiti dal maltempo e privi di risorse, dovranno – ancora una volta – ricominciare da capo.
Il presidente Rossi: più potere alle Regioni in tema di sicurezza ambientale
Nella notte, l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Rita Bramerini, si è recata in Maremma per visitare le zone alluvionate a bordo dell’elicottero della Protezione Civile. Nella giornata di oggi, invece, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è intervenuto sull’alluvione che ha devastato il bacino dell’Albegna. Dopo aver ricordato che la morte delle due donne a Manciano è stata dovuta all’esondazione dello Sgrillo, affluente dell’Albegna, il Governatore toscano ha spiegato che “questi eventi non hanno a che vedere con i ritardi nella realizzazione del cosiddetto argine remoto, i quali hanno invece a che fare con l’esondazione avvenuta a valle della Marsiliana, cioè a sud dell’Albegna, che ha provocato l’allagamento di circa 40 poderi. Se fosse stato realizzato l’argine remoto per il quale ad agosto abbiamo diffidato il Consorzio di bonifica, questo evento, che comunque ha avuto un impatto minore dell’alluvione del 2012, avrebbe potuto essere molto più contenuto”. La Regione ha stanziato per la risistemazione idrica della Maremma colpita dall’alluvione del 2012 21,3 milioni di euro (16 interventi sul bacino dell’Albegna. Insomma, secondo Rossi, la Regione ha fatto quel che poteva. Anche se, spiega, si poteva fare di più. E questo sarebbe stato possibile, prosegue, se alle Regioni fossero assegnati più poteri. “Chiedo che su tutte opere idrauliche i presidenti di Regione abbiano poteri di commissario governativo. Ciò significherebbe avere il potere di convocare le conferenze dei servizi, stabilire i tempi di rilascio dei pareri e le autorizzazioni e addirittura sostituirsi nel caso di mancata risposta; oppure procedere andando sopra varianti urbanistiche (per esempio c’è un problema di questo tipo sull’argine remoto), ovviamente nell’ambito delle leggi esistenti”.
La Regione chiederà lo stato di calamità
La Regione, come annunciato ancora dal presidente Rossi, chiederà lo stato di calamità. Saranno poi chiesti risarcimenti per le famiglie colpite dall’alluvione e la sospensione dal pagamento delle tasse, analogamente a quanto accaduto per l’alluvione di Genova. Sulla scia del Governatore toscano, il Comune di Manciano ha chiesto anch’esso lo stato di calamità. Così come i suoi abitanti che vivono lungo il fiume Albegna, sono tornati a chiedere alle istituzioni la costruzione dell’argine remoto, cioè di un secondo argine che possa proteggere le loro case dalle alluvioni.
Continuerà a pioevere
Le previsioni meteorologiche non promettono nulla di buono. Fino a domani, ancora pioggia e temporali. La criticità è ordinaria, con possibili allagamenti localizzati ad opera del reticolo idraulico minore. Vi potranno essere allagamenti e danni ai locali interrati e le strade potrebbero nuovamente essere interrotte a causa di frane e allagamenti. Non sono escluse nuove piogge intense e grandinate.