Per l’alluvione che ha colpito il Modenese nel 2014 sono stati erogati in due anni contributi a 200 imprese per oltre 8 milioni di euro, liquidate tutte le domande per le prime case con quasi 21 milioni, conclusi tutti i 67 interventi sulle opere pubbliche per circa 7,4 milioni. Per le opere idrauliche sono stati stanziati oltre 71 milioni, mentre altri 30 sono in fase di attribuzione per gli argini di Secchia e Panaro.
I dati provengono dalla Regione Emilia-Romagna, che sostiene di aver praticamente risolto l’emergenza dovuta all’alluvione da 75 chilometri quadrati avvenuta tra il 19 e 20 gennaio 2014. Un evento estremo, costato la vita a Giuseppe Oberdan Salvioli, che vide l’allagamento devastante di campagne e opere pubbliche, inondando abitazioni e aziende in un territorio già ferito dal terremoto pochi mesi prima tra Medolla e Bastiglia, Bomporto e San Felice.
In questi due anni, sottolinea l’assessore regionale alla Ricostruzione, Palma Costi si è lavorato «con un impegno straordinario da parte di istituzioni, in primo luogo di Provincia e Comuni, cittadini e imprese e un lavoro di squadra a tutti i livelli per dare nei tempi più rapidi possibili risposte certe e concrete. Siamo riusciti a soddisfare le richieste di rimborso dei cittadini che hanno subìto danni, con la liquidazione pressoché della quasi totalità delle domande di risarcimento. Stiamo mettendo in campo il massimo sforzo per accelerare e chiudere le procedure per le imprese: ad oggi oltre 150 imprese e commercianti del Modenese risarciti sulle circa 400 richieste presentate». L’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo aggiunge che «gli stanziamenti superano i 104 milioni di euro. Ai 71 milioni già programmati si sommeranno infatti a breve altri 33 milioni per il sistema di arginature di Secchia e Panaro. Gli interventi già realizzati hanno aumentato i livelli di sicurezza del nodo idraulico Secchia, Panaro, Naviglio, con le nuove risorse completeremo la programmazione degli interventi insieme ai sindaci e il nodo idraulico sarà il più sicuro della pianura padana».