Alluvione a Parma e Piacenza, chiesto stato d’emergenza

Servono 88 milioni solo per le spese urgenti, il presidente della Regione Bonaccini chiede l’aiuto di governo e Protezione civile.

Stato d’emergenza per l’ennesima alluvione che ha colpito l’Emilia. Questa volta, e si parla di poco più di una settimana fa, le province di Parma e Piacenza, in particolare nelle rispettive zone appenniniche.
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha infatti inviato al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al capo dipartimento della Protezione  civile  nazionale Fabrizio Curcio una richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale per i territori interessati, colpite il 13 e 14 settembre scorsi da “eccezionali avversità atmosferiche”.

La richiesta, formulata d’intesa con i presidenti delle Province e sentiti i prefetti, riguarda l’assegnazione di adeguati mezzi e poteri straordinari per effettuare con urgenza i necessari interventi e ripristinare le normali condizioni di vita nelle province interessate.

Bonaccini ha presentato una prima stima delle spese urgenti – sulla base della ricognizione dell’Agenzia regionale di Protezione civile – che ammonta a 88 milioni 736mila euro per la prima assistenza alla popolazione, il ripristino dei servizi essenziali e per interventi di somma urgenza (sulla viabilità e strutture strategiche), nonché per interventi  urgenti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei fiumi, in particolare in corrispondenza dei centri abitati, dei ponti e delle strade danneggiati.

Riguardo al concorso finanziario urgente della Regione, vanno segnalati 1,5 milioni per interventi già avviati dai servizi tecnici di bacino e circa un milione di euro di assegnazioni urgenti agli enti locali.

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