Alloggi Erp, si vende

Firenze – Un eventuale (serve l’assenso del consiglio comunale, dopodiché deve essere presentato alla Regione Toscana) colossale piano di vendita degli alloggi di edilizia popolare fiorentina è stato illustrato ieri, in occasione dell’assegnazione di 4 unità abitative al Vecchio Conventino, dal sindaco Dario Nardella e dal presidente di Casa spa Luca Talluri. Presente anche l’assessore alla casa e welfare Sara Funaro.

In sintesi, il piano di vendita mette sul mercato, in base alla legge regionale 5/2014, 1249 alloggi Erp. Il ricavato andrà a corroborare i vari interventi necessari al patrimonio dell’edilizia popolare, vale a dire manutenzioni, rinnovi migliorativi energetici, recuperi qualitativi.

Il meccanismo per gli inquilini è il seguente: in caso di alloggio messo in vendita, sarà rispettato il diritto di prelazione di chi ci abita e, qualora gli inquilini non fossero interessati, verranno spostati, assicura il sindaco, in un altro appartamento di recente ristrutturazione.

Le vendite, che si svilupperanno nell’arco di cinque anni, inizieranno dalle unità abitative poste fuori dal Comune. Si tratta di un’operazione che, almeno sulla carta, dovrebbe dare una bella scossa alla lista di attesa delle assegnazioni, dal momento che, come spiega Nardella, “con un appartamento venduto possiamo riqualificarne altri 4 o in alternativa costruirne un altro e ci rimangono anche dei soldi”. Vale a dire, un venduto, quattro da assegnare, o in alternativa, un venduto, un costruito (e quindi da assegnare) più ancora qualche soldo per far procedere le riqualificazioni.

Facendo un po’ di conti, inoltre, si rileva che il costo medio per la costruzione di un nuovo alloggio popolare è di 80-100 mila euro, mentre il valore medio su alloggi di 70/80 metri quadrati varia in base alle zone della città, collocandosi tra 120/160 mila euro. Va da se’ che la ristrutturazione o riqualificazione è meno costosa. E per quanto riguarda il patrimonio di edilizia residenziale popolare, non dovrebbe cambiare nulla, nel senso che non ci sarà nessun depauperamento, almeno nelle intenzioni degli amministratori. A ciò è funzionale anche il tetto di vendita annuale, stabilito in non più di 200 alloggi, ovvero, come si legge in nota, “il numero equivalente a quello delle case ristrutturate o costruite l’anno precedente”.

A condurre in porto tutta l’operazione vendite all’asta, un Ufficio vendite che farà capo a Casa spa, che, spiega il direttore Luca Talluri, verrà aperto presso la sede di via Fiesolana e si avvarrà di uno staff di esperti. E un piano vendite verrà discusso il 29 luglio in occasione della riunione della Lode fiorentina; in fatti tutti i comuni dovrebbero, secondo quanto dice Talluri, predisporre “un proprio piano vendite, indicandoci non solo quali sono gli appartamenti disponibili ma anche l’ordine di priorità”.

Per quanto riguarda la fisionomia del parco alloggi che verrà messo in vendita, su 1249 sono 142 quelli che si trovano fuori dal Comune; di questi, 44 si trovano in condomini misti in cui la quota di proprietà pubblica è inferiore al 50% e 98 in condomini misti in cui la quota di proprietà pubblica è superiore al 50%. Sull’intero, circa 800 sono condomini misti nei quali la quota di proprietà pubblica è inferiore al 50% e 294 condomini misti nei quali la quota di proprietà pubblica è superiore al 50%.

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