Firenze – Il programma per i 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini continua, venerdì 15 aprile alle 20.30, con il restauro del Vangelo secondo Matteo introdotto e commentato da don Andrea Bigalli.
Una fedele riproposizione del Vangelo dal momento dell’Annunciazione a quello della Resurrezione, in cui il regista disegna Cristo come figura più che altro umana, con moltissimi tratti di dolcezza e mitezza, che però reagisce con rabbia all’ipocrisia e alla falsità.
“La mia lettura del Vangelo – dice Pasolini – non poteva che essere la lettura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell’irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un’opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Li ho vestiti un po’ da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste”.
L’omaggio a Pier Paolo Pasolini è promosso a Firenze dal Gabinetto Vieusseux insieme al cinema Stensen e al cinema La Compagnia, con il sostegno della Cineteca di Bologna e in collaborazione con il cinema Odeon e vede in cartellone ben 13 film restaurati: dal primo successo, Accattone (1961), fino a uno dei film che più hanno fatto discutere la critica, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), passando per alcune delle più importanti pellicole del regista, come Mamma Roma, Comizi d’amore, Edipo Re, La Ricotta, Decameron, Il Vangelo secondo Matteo, Porcile, Uccellacci uccellini, I racconti di Canterbury, Il fiore delle mille e una notte e Appunti per un’Orestiade africana.