Firenze – La vicenda del protagonista del romanzo di Mario Talli, narrata con l’impeccabile penna di uno dei maestri del giornalismo fiorentino e toscano, è quella di una generazione costretta a scendere in guerra e a scegliere da che parte stare. Un libro severo, senza fronzoli, uno spaccato storico prezioso dell’epoca che dal fascismo porta alla Liberazione italiana, attraverso il ruolo attivo di moltissimi di quei giovani che furono educati alle scuole del regime. Straordinaria epopea, di cui Renzo-Mario è un protagonista attento, oggettivo, scrupoloso nel riportare i fatti così come li ha vissuti. Da un’educazione fascista alla decisione di “andare in montagna”, il percorso è difficile ma necessario per ricostruire una Patria (che rimane principio fondamentale in tutto il romanzo) nuova, votata a una nuova giustizia sociale e a nuove speranze di libertà e sviluppo. Un punto importante è che nel libro del giornalista Talli esiste un prima e un dopo rispetto all’avventura partigiana. Ed è proprio questo spazio temporale “allargato” a dare al narrato un’ulteriore prezioso significato, che non restringe e isola l’avventura partigiana ma ne consegna un senso più compiuto, capace di farne un sistema di principii su cui basare non solo l’intera esistenza di Talli, ma anche il futuro, se vogliamo, dell’Italia.
Ricchi e avvincenti i contributi dei relatori, all’appuntamento che si è tenuto venerdì 27 nella libreria Ibs di via de’ Cerretani a Firenze. Relatori d’eccezione, lo storico Renzo Martinelli e l’ex ministro, attualmente presidente del circolo Rosselli e dell’Aici Valdo Spini, con l’introduzione del direttore di Stamptoscana e coordinatore della casa editrice Stampeditore Piero Meucci. Presente anche la direttrice della collana Ars Memoriae, nel cui ambito è stato pubblicato il libro, Stefania Valbonesi.
Foto: copertina: Mario Talli mentre firma i libri, interno: da sinistra, lo storico Renzo Martinelli, la giornalista Stefania Valbonesi, l’on. Valdo Spini e l’autore, Mario Talli.