Firenze – Il popoloso quartiere di Scampia, all’estrema periferia nord di Napoli, è divenuto l’emblema del degrado e dell’abbandono. Eppure questo concentrato di sofferenza, dove molte famiglie hanno la maggioranza dei componenti in carcere, non è solo il fondale del film Gomorra di Matteo Garrone.
Anche in questa polveriera sociale, infatti, molte cose stanno cambiando. Anno dopo anno è cresciuta una rete di associazioni che ha dato vita a un laboratorio di sartoria e a una biblioteca, a un’orchestra di bambini e a progetti contro la dispersione scolastica, a un caffè letterario e a corsi di formazione professionale, ad attività artistiche e sportive, a un portale internet.
Perché, come sostiene il gesuita Fabrizio Valletti nel suo libro Un gesuita a Scampia «anche a Scampia si può sognare, si può cercare di vivere insieme nella legalità e nella libertà». Ed è possibile, soprattutto attraverso la scuola, modificare l’immaginario simbolico dei moltissimi ragazzi del quartiere.
Il libro Un gesuita a Scampia (ed. Dehoniane, Bologna). verrà presentato per iniziativa della rivista Testimonianze il giorno 28 Febbraio, a partire dalle 17,30, presso la Sala Progetti Arte Contemporanea, in Piazza delle Murate (Firenze).
Intervengono: Severino Saccardi (direttore di “Testimonianze”), Valdo Spini (presidente Circolo Rosselli), Stefano Zani (insegnante e vicepresidente Ass. culturale “Testimonianze”. Sarà presente l’autore.