Monticiano (Siena) – A lanciare l’allarme per la sorte di uno dei tesori toscani più significativi sia per la storia che per la sede naturale che per il benessere e la salute, è l’associazione “Amici delle Terme di Petriolo”, che segnala il pericolo conseguente “alla costruzione del nuovo viadotto sul Farma”, il fiume che dà il nome alla valle omonima.
Il nuovo viadotto sul Farma, che sostituirà il ponte attuale, sarà infatti il tramite attraverso il quale, come spiegano i cittadini “i mezzi pesanti passeranno attraverso l’area termale di Petriolo”. Accusa l’associazione: “Anas ha scelto, per quanto vi fossero percorsi alternativi, di far passare il traffico di mezzi pesanti nell’area termale di Petriolo, su una pista di cantiere a pochi metri di distanza dalla chiesa e dalle mura medievali, attraversando una riserva naturale di grande valore ambientale”.
La vicenda conosce una svolta importante nel luglio 2013, quando la Soprintendenza di Siena prescrive ad Anas di mettre in sicurezza, prima di iniziare i lavori, gli immboli storici, al fine “di ridurre il rischio di danni e/o lesioni”. In realtà, denuncia l’associazione, “i lavori ed il traffico di mezzi di cantiere sono continuati e solo nel corso del 2014 Anas ha fatto eseguire parziali interventi sulla chiesa e su parte delle mura”.
Il vero problema è l’impatto che il cantiere produce sugli immobili storici, che vedono minata la loro stabilità dalle vibrazioni prodotte. Per fare un esempi, il tratto di mura adiacente il fiume, circa 10 metri dietro la chiesa, per quanto pericolante, non è mai stato oggetto di interventi, “in spregio – si legge nella nota – non solo della conservazione delle mura ma anche della sicurezza e dell’incolumità dei bagnanti nel fiume Farma e delle maestranze che transitano sulla pista”.
Del resto, Anas, proprio in un recente incontro con la cittadinanza, come ricordano i cittadini, “ha illustrato i progressi nei lavori, celebrato l’apertura di alcune centinaia di metri della nuova “senese” ed ha anche dichiarato che il traffico di mezzi pesanti non ha provocato nessun danno o lesione alle mura medievali sostenendo che la stabilità degli immobili è costantemente monitorata da appositi sensori”.
E sono proprio gli “appositi sensori” a essere nel mirino in particolare dell’associazione. Infatti, Gli Amici delle terme di Petriolo mostrano delle foto da loro scattate il 1 giugno 2015, che documentano il crollo di una parte delle mura; “nelle foto – spiegano – si vede che il sensore – teoricamente installato per monitorare le vibrazioni – non è collegato a nessuna fonte di alimentazione ed a nessuna centralina che registri i dati. Anas sostiene che i tecnici incaricati della messa in sicurezza stanno “valutando”, da oltre un anno, con la competente Soprintendenza quali tecniche e metodologie siano più adatte per l’intervento -attaccano i cittadini – ma viene da pensare che la metodologia di intervento adottata consista nell’attendere il crollo totale delle mura”.
Ma in questo momento i timori dei cittadini vanno anche al di là del rischio crolli, peraltro ampiamente previsto e denunciato. Si stanno verificando altre situazioni di rischio, dicono all’associazione, “come i “problemi geologici” riscontrati nella costruzione di una pila del viadotto, o come le fuoriuscite di acqua verificatesi nello scavo della galleria non vengano correttamente valutate e controllate”.
E vi sarebbe motivo “di temere per la conservazione della falda acquifera e della vena di acqua termale di Petriolo, un bene comune che non può essere messo a rischio da interventi impropri effettuati senza effettivi controlli da parte degli enti competenti”.