Campi Bisenzio – L’idea di mappare nella Regione Toscana i “tetti di colore”, partì dalla consigliera regionale Ilaria Bugetti che a fine 2016 con una mozione poi approvata in Consiglio pose l’accento sulla loro pericolosità e dunque la successiva rimozione per tutelare la salute dei cittadini.
E nel 2017 i condomini di una palazzina nel Comune di Campi Bisenzio incaricarono a proprie spese una ditta specializzata affinché rimuovesse l’eternit che ricopriva l’intera superficie del tetto. Vennero poi a sapere che in quella stessa zona in cui c’era anche un edificio scolastico, altre due palazzine avevano la copertura in eternit logoro ed usurato. Convinti che sarebbe stato rimosso in tempi brevi perché tossico e nocivo alla salute, aspettavano un intervento risolutivo da parte del loro Comune. (Delibera del C.R.T. n. 102 dell’08 aprile 1997 come modificata dalla D.G.R.T. n. 7 del 14.02.2017).
Ma i mesi passavano e non si vedevano né cartelli che anticipavano i lavori, né effettuati controlli sui tetti. Cominciarono allora numerosi solleciti verbali dei residenti alle autorità competenti (appuntamenti in Comune) ma senza successo. Fu deciso anche di telefonare al segretario all’Ambiente del Comune di Campi per denunciare la pericolosità di quell’eternit sui tetti. Ma la risposta fu che trattandosi di aree in palazzine private non erano di competenza di quell’assessorato. Passò così all’incirca un anno e mezzo e, nella primavera del 2019 i cittadini riuscirono a farsi ascoltare due volte dall’assessore all’ambiente di Campi Bisenzio che promise loro di interessarsene, ma intanto l’amianto non veniva rimosso.
Il 16 novembre del 2019, alcuni residenti della zona insieme a un gruppo di genitori della scuola materna ed elementare spedirono un esposto all’ Asl di Firenze; tra i firmatari lo scrittore siciliano Pietro Trapassi, fratello di Mario il caposcorta rimasto ucciso nell’attentato mafioso a Palermo contro il giudice Rocco Chinnici. Dopo qualche mese venne loro comunicato che erano in corso delle indagini per verificare lo stato dei tetti dei condomini, ma poi più nulla.
A giugno del 2020 l’ASL di Firenze, decise di mandare un sollecito al Comune di Campi Bisenzio per avere notizie in merito. L’Ufficio Ambiente comunicò che non avevano ancora avuto alcuna risposta da quello competente incaricato per le indagini. Intanto circolavano voci che circa l’email contenente l’invito alla verifica della pericolosità dell’amianto denunciata dai cittadini, essa era andata smarrita, e che anche i firmatari della petizione che chiedevano la rimozione dell’eternit, volta unicamente a tutelare la salute delle famiglie, degli scolari della scuola e degli abitanti del rione, erano stati considerati dall’amministrazione comunale eccessivamente zelanti.
Quello che i cittadini non si riescono a spiegare è che il Comune di Campi Bisenzio qualora si tratti di salute e ordine pubblico è obbligato a risolvere il problema nel suo territorio con particolare riguardo alle coperture, come da Delibera del C.R.T. n. 102 dell’08 aprile 1997 che, come modificata dalla D.G.R.T. n. 7 del 14.02.2017, propone l’algoritmo AMLETO, ovvero una serie verifiche atte a determinare un indice di valutazione sullo stato del manufatto contenente amianto.
Non è un caso che l’ultimo intervento nel Comune di Campi Bisenzio con cui fu eliminata la copertura in amianto su un edificio pubblico, risalga al 2017. Fu in quell’occasione che l’allora assessore all’ambiente Eleonora Ciambellotti, attualmente presidente del Consiglio Comunale, rilasciò una dichiarazione in cui sosteneva: “Il numero totale degli edifici pubblici di Campi che hanno ancora l’amianto è zero. L’ultimo rimasto era quello delle Poste ma è stato rimosso anche da lì oltre che dalla scuola di via San Giusto. Adesso vorremmo fare un passo oltre e stiamo studiando il modo per riuscire ad intervenire anche su alcuni edifici che appartengono ai privati” (da BisenzioSette venerdì 24 febbraio 2017).
Contattata telefonicamente l’amministratrice di uno dei condomini ricoperti da eternit , ha detto che la pratica per la rimozione dell’eternit è stata avviata poco fa grazie anche alla possibilità della detrazione attraverso l’ecobonus 110% entrato in vigore quest’estate. E ha aggiunto che è stato dato l’incarico ad un ingegnere per la valutazione dei lavori. Sono in attesa di sue notizie per procedere.