Allarme dalle Province, Filippeschi: “Saremo costretti a chiudere le strade”

Pisa  – L’allarme di cui in Toscana si fa portavoce il Consiglio provinciale di Pisa, riguarda lo stato delle strade che sono rimaste sotto la gestione dell’ente. Lo stato attuale ma soprattutto il loro futuro. E la situazione, come sottolinea l’Unione delle Provincie Italiane, è uguale pressoché su tutto il territorio nazionale.

In soldoni, la questione è la seguente: le Province, nonostante la legge di abolizione,  gestiscono ancora 130mila chilometri di strade, che rappresentano oltre il 70%  della rete viaria nazionale. Negli ultimi due anni, le risorse per assicurarne la sicurezza e la manutenzione sono diminuite del 60% in un contesto normativo “che ha creato una disparità di trattamento tra Province e Città Metropolitane”, come è stato sottolineato lunedì scorso, nel corso del Consiglio provinciale pisano. Per comprendere appieno l’urgenza della questione, basti pensare che da un monitoraggio compiuto già nel 2014 dalla Provincia di Pisa, era emerso che, per riportare tutte le strade a un livello di manutenzione ordinaria, sarebbero occorsi di 70 milioni di euro, e solo in riferimento alla voce “pavimentazioni stradali”.

Con riguardo a questa criticità assoluta, il Consiglio provinciale di Pisa, sotto la guida del suo presidente Marco Filippeschi (sindaco di Pisa), ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che porta alla ribalta la situazione in cui si trova la rete viaria provinciale, a fronte di lavori urgenti e casse vuote. Nello stesso consiglio di lunedì scorso sono stati anche eletti i nuovi consiglieri provinciali.

marco filippeschiUn “grido di dolore”, incalza Filippeschi, “tanto più forte perché unanime, fatto senza distinzioni d’appartenenza politica”. Un’emergenza così grave da indurre Filippeschi  a dichiarare che, stando così le cose,  “in difesa dei cittadini e dell’istituzione, e dei dipendenti provinciali impegnati e esposti nei settori interessati, saremo costretti a chiudere o a limitare la mobilità per le strade di cui non possiamo più garantire un livello minimo di sicurezza e manutenzione, dovendocene assumere la responsabilità. Ciò anche per lanciare un segnale estremo di allarme e richiamare alla responsabilità Governo e Parlamento. E’ già accaduto in altre province. Coinvolgeremo tutti i sindaci. Chiediamo un incontro ai parlamentari della provincia e sollecitiamo le massime cariche dello Stato a darci risorse per mettere le strade in sicurezza, eliminando i prelievi forzosi sulle risorse delle province e mettendo tutte le provincie in condizione d’essere governate”. 

Da parte sua, la Provincia di Pisa aveva già adottato, nel luglio scorso, una delibera del Consiglio Provinciale con la quale autorizzava, in assenza di bilancio, la realizzazione degli interventi più urgenti su strade e scuole, per eliminare quelle situazioni assolutamente emergenziali che avrebbero potuto provocare effetti negativi sulla pubblica incolumità e sicurezza. Ma l’impossibilità di fare una benché minima attività di programmazione, in mancanza di risorse adeguate assegnate alle Province (in più autorizzate da due anni a fare il solo bilancio annuale, senza poter programmare), continua a generare conseguenze già visibili di criticità in termini di sicurezza.

Per scongiurare la chiusura delle strade come extrema ratio, l’ordine del giorno approvato dal consiglio provinciale lunedì scorso, si appella ai parlamentari della provincia e al Prefetto “perché si facciano promotori di un’ulteriore azione di informazione e sensibilizzazione presso gli organi di Governo, e invita il Presidente della Provincia ad assumere tutti quei provvedimenti che, sulla base delle verifiche tecniche, saranno necessari a preservare la sicurezza di tutta la cittadinanza che usufruisce quotidianamente della viabilità provinciale”.

 

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