Pisa – Nuova tragedia in carcere: il 28° suicidio da inizio anno. Un detenuto, originario della Repubblica Ceca, si è ucciso stamani impiccandosi nella sua cella del carcere Don Bosco di Pisa. Il compagno di cella lo ha trovato appeso con un lenzuolo alla finestra del bagno. Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) denuncia: in 20 anni 16.000 si sono tolti la vita. L’Osapp, organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria chiede al Governo di inserire nella riforma della Giustizia la riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria
La segreteria generale del Sappe informa che il detenuto si è impiccato utilizzando le lenzuola per appendersi e soffocarsi alla finestra del bagno. Secondo quanto riferisce il segretario generale del Sappe, Donato Capece: “alle 5.30 durante il normale giro di controllo di un agente il detenuto era regolarmente nella sua branda, ma mezz’ora dopo non c’era più e la guardia è entrata in cella e ha svegliato l’altro detenuto presente per poi scoprire il corpo del ceco ormai privo di vita nel bagno”.
“Negli ultimi 20 anni – ha proseguito Capece – gli agenti della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 16mila suicidi e impedito che quasi 113mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”. Il sindacalista denuncia le criticità irrisolte del sistema carcerario: “La spending review e la legge di Stabilità hanno cancellato le assunzioni e l’età media degli agenti, intorno ai 40 anni, è altissima tenuto conto del lavoro usurante che svolgiamo. Nonostante le affrettate rassicurazioni di chi va in giro a dire che i problemi delle carceri sono (quasi) risolti e non c’è più un’emergenza, i drammi umani restano, eccome, ed è quindi sbagliata la scelta del ministero della Giustizia di cancellare i presidi di sicurezza penitenziaria in Calabria, Liguria, Umbria, Marche e Basilicata. Non è pensabile chiudere strutture importanti di raccordo tra carcere, istituzioni e territorio come i provveditorati regionali”.
L’Osapp, l’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, segnala che il suicidio di oggi a Pisa è il 28° dall’inizio dell’anno. Per Beneduci è “non solo urgente ma di vitale importanza che il governo inserisca nella riforma della Giustizia anche la completa riorganizzazione dell’amministrazione penitenziaria e, ad oltre 24 anni dalla prima, una nuova riforma della Polizia Penitenziaria”.
Secondo Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, la causa di questo suicidio, come degli altri a Sollicciano (Scandicci, Firenze) e Porto Azzurro, non è da ricercare nel sovraffollamento dei detenuti nella rispettive carceri, bensì probabilmente in un sistema e in una organizzazione che al di là dei numeri produce comunque disagio e sofferenza nell’utenza come nel personale”.
“Sulla carta il sovraffollamento penitenziario – ha detto Beneduci – la Toscana non sarebbe in condizioni critiche, a differenza di altre sedi, atteso che per i 3.246 detenuti presenti sarebbero 3.345 i posti della capienza “regolamentare” e, addirittura, 4.916 posti della capienza tollerabile. “Peraltro – ha aggiunto – l’episodio ingenera ulteriori e gravi dubbi anche rispetto ai criteri di gestione del lavoro in uso negli istituti di pena e riguardo alla considerazione istituzionale in cui è tenuta l’amministrazione penitenziaria, in ambito nazionale e periferico. Se da un lato risulterebbero contemporaneamente assenti per ferie il direttore e il comandante di reparto di Pisa nonchè’ il provveditore regionale”.