Firenze – Nasce al Teatro della Pergola il nuovo spettacolo di Robert Wilson ispirato a Fernando Pessoa, l’enigmatico poeta portoghese dai molti eteronimi. Pessoa. Since I’ve been me è in prima mondiale a Firenze dal 2 al 12 maggio.
Lo spettacolo su testi di Pessoa, con regia, scene e luci di Robert Wilson, la drammaturgia di Darryl Pinckney, i costumi di Jacques Reynaud, la co-regia di Charles Chemin, è portato in scena da Maria de Medeiros, Aline Belibi, Rodrigo Ferreira, Klaus Martini, Sofia Menci, Gianfranco Poddighe, Janaína Suaudeau, che danno vita a Pessoa. Since I’ve been me in italiano, portoghese, francese, inglese (con sovratitoli in italiano).
Commissionato e prodotto da Teatro della Pergola di Firenze e Théâtre de la Ville di Parigi nel segno del progetto comune L’Attrice e l’Attore Europei. Coprodotto da Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano, São Luiz Teatro Municipal de Lisboa, Festival d’Automne à Paris in collaborazione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg.
«L’idea che sia una produzione internazionale, che ci siano attori di Paesi differenti, con background culturali differenti, e che sia uno spettacolo in varie lingue – afferma Robert Wilson – mi sembra giusta per Pessoa. Pessoa era un uomo fatto di tante diverse “persone”, era un portoghese cresciuto in Sudafrica. Come tutti noi – aggiunge il regista – era pieno di molti “personaggi”. Quindi, una maniera di approcciare questo lavoro è cercare di capire come trattare questo prisma di personalità. Nella mia testa c’è proprio un prisma con tutte le diverse personalità, i diversi aspetti di Pessoa».
Lo spettacolo dalla forte visione europea nasce dal rapporto tra il Teatro della Pergola di Firenze e il Théâtre de la Ville di Parigi, che data ormai dal 2018, e quello tra i loro direttori, Marco Giorgetti ed Emmanuel Demarcy-Mota, ad aver generato la commissione fatta a Robert Wilson per uno spettacolo su Fernando Pessoa.
Tutto parte dal lavoro per L’Attrice e l’Attore Europei, volto alla costruzione di una figura di performer capace di superare confini e barriere linguistiche e di inserirsi in cast multinazionali: lavoro iniziato nel febbraio 2023 e ampiamente sperimentato con l’inserimento di attori italiani e africani nel cast dell’iconico Ionesco Suite da Ionescodiretto da Demarcy-Mota, rappresentato tra Firenze, Sibiu, Parigi e il Camerun. Inoltre, dal lavoro sulla poesia che le due istituzioni hanno portato avanti grazie anche al percorso delle Consultazioni poetiche.
Considerato che il 2024 è l’anno del Portogallo, che festeggia mezzo secolo dalla Rivoluzione dei Garofani che riportò la democrazia nel Paese dopo anni di dittatura, ecco che pensare a Pessoa diventa quasi naturale: l’enigmatico poeta dai molti eteronimi, sfuggente sagoma di quella magica temperie culturale che fu il periodo tra le due guerre.
La Pergola ha già ospitato a gennaio la prima fase delle prove di Pessoa. Since I’ve been me. Dopo quel primo momento è ripresa, in questi giorni, la corale creazione dello spettacolo che debutterà in prima mondiale, a Firenze, dal 2 al 12 maggio, ed è coprodotto da Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano, São Luiz Teatro Municipal de Lisboa, Festival d’Automne à Paris, in collaborazione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg. La frase “Since I’ve been me” si ispira a un frammento de Il libro dell’Inquietudine. Fa parte del titolo e viene quindi mantenuta in inglese, ma per dare un senso della traduzione possiamo dire che si avvicina a “Da quando sono io”.
«Quando comincio a lavorare, la prima cosa che faccio – racconta Robert Wilson – è illuminare lo spazio. Comincio con la luce. Ho studiato architettura e il mio primo giorno il professore disse: “Studenti, cominciate con la luce!” È stata come una martellata nella mia testa. “Cominciate con la luce”. Una volta creato lo spazio, comincio a riempirlo. Il mio lavoro – prosegue il regista – è questo: una costruzione di tempo e spazio. Niente di più. È una costruzione astratta che ha a che fare con cosa vedo e cosa ascolto. La ragione per cui facciamo teatro come artisti è quella – conclude – di porre delle domande. Non si tratta di dire: “È questo.” Da una parte cerchiamo di rispettare i maestri, in questo caso Pessoa, ma non vogliamo diventarne schiavi. Bisogna anche sapersene allontanare, prenderne le distanze».
Spiega il co-regista Charles Chemin: «Insieme abbiamo elaborato una drammaturgia che mescola parole essenziali, nel senso di parole che dicono qualcosa sul “sé” – sui possibili “sé”, sulla pluralità degli altri “sé” ai quali vengono attribuite le sue opere. È così che nello spettacolo si intersecano anche gli aspetti più intimi della vita. Lo spettacolo – continua – inizia con un bellissimo testo di Pessoa che non ha titolo e che comincia con queste parole: “What is man himself…”. È un testo scritto in gioventù che rappresenta una profonda riflessione sull’essere umano. C’è un testo che è poi diventato una componente importante, il Faust, nel quale – conclude – per definizione esiste una dimensione drammatica».
Nel nome del progetto L’Attrice e l’Attore Europei lo spettacolo è in italiano, portoghese, francese, inglese (con sovratitoli in italiano), idiomi rispecchiati anche dalle diverse provenienze del cast: è portoghese Maria de Medeiros, volto conosciutissimo di cinema e teatro; brasiliano è Rodrigo Ferreira, franco-brasiliana Janaína Suaudeau; francese di radici africane Aline Belibi; italiana (e proveniente dalla Scuola ‘Orazio Costa’ della Pergola) Sofia Menci, italiano di lunga residenza francese Gianfranco Poddighe, italo-albanese Klaus Martini.
Foto: Bob Wilson – Pessoa. Since I’ve been me (ph. Lucie Jansch )