Firenze – La prima regia teatrale di Liliana Cavani, con protagonisti Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses: Filumena Marturano, testo scritto da Eduardo De Filippo nel 1946. Va in scena al Teatro della Pergola, da martedì 13 a giovedì 22 dicembre.
Nella figura della protagonista, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto. “Liliana Cavani – afferma Mariangela D’Abbraccio – ha insistito molto sul carattere civile del testo e sulla storia d’amore strana, dai tratti anche amari, esistente tra Filumena Marturano e Domenico Soriano, che si scontrano dall’inizio alla fine della rappresentazione”.
La commedia ha un ruolo centrale nella produzione eduardiana, collocandosi tra i primi testi di quella ‘Cantata dei giorni dispari’ che raccoglie le opere più complesse e problematiche, in cui si riversano le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra. “Siamo dentro una ‘sceneggiatura teatrale’ – sostiene Geppy Gleijeses – una delle cose più belle che ho fatto nella vita. Filumena Marturano è un’opera meravigliosa e la nostra è una gran bella Compagnia”.
Filumena Marturano è il testo di Eduardo De Filippo più rappresentato all’estero, ispirato da un fatto di cronaca dal quale Eduardo ha costruito una delle più intense commedie dedicata alla sorella Titina. È la storia di Filumena Marturano e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli: è la nostra “Madre Coraggio”. Lui borghese, figlio di un ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze.