“Non è stato un archistar ma ha lasciato un segno importante nel nostro territorio”. Giordano Gasparini, direttore della Biblioteca Panizzi, parla in questi termini di Carlo Lucci, architetto fiorentino che ha lavorato intensamente tra il 1935 e il 2000 a livello internazionale e a Reggio Emilia, tanto da aver dato vita a chiese, scuole, sale teatrali, cinema e ville signorili che quotidianamente abbiamo sotto gli occhi.
Il suo passaggio nella nostra città e provincia è evidente, anche perché nel 1946 si trasferì definitivamente su invito dell’ingegner Borri, titolare della Saccai, ditta reggiana produttrice di prefabbricati e particolarmente attiva a livello nazionale negli anni della Ricostruzione. Tra le opere da lui realizzate – ricorda Gasparini – ci sono il condominio della Robbia di via Sessi, Porta Castello, il cinema Ambra, la sala Verdi, il progetto del convento dei Padri Cappuccini a Reggio; la chiesa di Cella, Villa Bertazzoni a Guastalla, Villa Avanzi a Cavriago.
Una figura cardine del nostro patrimonio architettonico alla quale viene dedicata una mostra, che inaugura domani in Panizzi alle 18, dal titolo “Carlo Lucci architetto. Un archivio tra professione e ricerca”, curata da Andrea Zamboni e Laura Gasparini, in collaborazione con Franco Lucci e il dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna.
Particolarmente entusiasta il figlio di Lucci, Franco, che ha scelto di donare l’archivio del padre alla Panizzi anche con l’intento di valorizzare l’architettura, “branca dell’arte troppo spesso sottovalutata in Italia. Un vero peccato – afferma – perché ha un ruolo centrale nella vita delle persone: ne condiziona l’esistenza, la socialità”. Reggio va in controtendenza e fino al 28 ottobre si potranno ammirare disegni, progetti, foto, riviste e pubblicazioni che –dicono i curatori – “illustrano l’intensa attività professionale e poliedrica di Carlo Lucci”. Materiali disposti in ordine cronologico, che danno l’idea a chi assiste alla mostra di entrare nello studio dell’architetto, con tavole progettuali e una gigantografia di lui che ti osserva mentre ammiri quel che ha originato tra il ‘35 e il 2000, incluse una sedia e una poltrona di design, perché Lucci “non dava vita solo agli involucri (i palazzi) ma anche a quel che li arredava”.
EVENTI COLLEGATI.
Sabato 15 settembre, ore 18.00
Sala mostre PianoTerra INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
Domenica 21 ottobre, ore 10.45
Sala mostre PianoTerra
VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA con Andrea Zamboni e Laura Gasparini
Venerdì 26 ottobre, ore 17.30
Sala del Planisfero
Il tema dell’antico e del moderno nei centro storici italiani.
L’esperienza di Carlo Lucci. In collaborazione con la Fondazione Architetti di Reggio Emilia
Per informazioni
www.bibliotecapanizzi.it