Alla Landi Renzo scattano i licenziamenti. Scontro Cisl-Cgil

89 esuberi nell’azienda del patron Stefano Landi dopo i bilanci negativi. Accuse vicendevoli tra sindacalisti
landi
Il patron Stefano Landi

89 licenziamenti alla Landi Renzo, conseguenza dei bilanci negativi dell’azienda reggiana quotata in Borsa, leader nei sistemi di alimentazione a gas per auto. La procedura di mobilità è stata aperta il 6 novembre e la relativa intesa è stata sottoscritta con la Fiom Cgil. L’accordo è relativo a 70 esuberi nell’azienda guidata da Stefano Landi, ex presidente Unindustria, presidente della Camera di Commercio e patron della Grissin Bon. 19 esuberi invece nella controllata “A&B”.

L’azienda ha appena archiviato una perdita di 11,3 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno. Negli ultimi tre anni ha perso quasi 40 milioni di euro e l’indebitamento è salito passando a 72 milioni di euro su un fatturato, anch’esso in calo, che è previsto sui 200 milioni a fine anno. I dipendenti dell’azienda sono in contratto di solidarietà da luglio scorso e lavorano 4 giorni su 5.

Sullo sfondo anche uno scontro sindacale con la Cisl che accusa la Cgil di aver dato il via libera all’applicazione del Jobs Act. Dal sindacato di via Roma però fanno sapere che l’accordo è stato preso dopo un confronto coi lavoratori. E prevede la mobilità volontaria con incentivo all’esodo.

 

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