Parigi – Con 333 milioni di internauti l’India diventa nel 2016 il secondo mercato mondiale di Internet dietro la Cina, imbattibile con i suoi 721 milioni, ma per la prima volta davanti agli Stati Uniti che si attestano a quota 300 milioni. Con i suoi 60 milioni di utenti l’India supera ugualmente gli Stati Uniti, ma non la Cina, nell’internet mobile (smartphone, tablet). Rispetto però alla popolazione, il tasso di internauti Usa sfiora il 90% contro il 30% in India.
Lo indica un rapporto della commissione dell’Onu sullo sviluppo digitale secondo cui alla fine dell’anno nel mondo gli internauti saranno 3,5 miliardi, pari al 47% della popolazione mondiale, contro i 3,2 miliardi dell’anno scorso. Nonostante i progressi fatti, ancora quasi 4 miliardi di persone non hanno accesso a internet di cui il 55% è concentrato in sei paesi (Cina, India, Indonesia, Pakistan, Bangladesh e Nigeria) e con l’ 1,6 miliardi che vive in aree remote.
Se l’accesso a internet sta arrivando a un livello di quasi saturazione nei paesi ricchi, lo sviluppo della connettività nelle zone più povere del mondo, sottolinea il documento, non sta progredendo abbastanza velocemente per aiutare a ridurre il loro ritardo del loro sviluppo in settori come l’istruzione e la sanità. Uno dei motivi che frena lo sviluppo digitale nei paesi meno favoriti sono i costi di internet: rappresentano in media l’1,7% del reddito dei paesi sviluppati ma il 31% nei paesi in via di sviluppo e al 64% in Africa. Il « pacchetto » mobile costa 1-2% del reddito mensile nei paesi ricchi contro l’11-25% di quelli in via di sviluppo.
«Numerosi elementi evidenziano il ruolo primordiale di una connettività a banda larga economicamente accessibile se si vuole favorire la crescita economica, l’inclusione sociale e la protezione dell’ambiente » ha dichiarato il segretario generale dell’UIT (unione internazionale delle telecomunicazioni) e vice presidente della commissione Houlin Zhao sottolineando l’importante ruolo della banda larga per accelerare lo sviluppo di internet. Motivo di ottimismo per la commissione é il potenziale di sviluppo dell’internet mobile, anche grazie all’adozione da parte di 165 paesi, tra cui l’Italia, di reti 4G.
Nel rapporto si conferma che anche nel 2016 i dieci paesi che hanno la maggior penetrazione di famiglie utenti di internet fisso si trovano in Asia o in Medio Oriente con la Corea del sud in cima alla classifica(con 98,8% delle case connesse), seguita dal Qatar e gli Emirati Arabi Uniti . Per utenti singoli é l’Islanda nuovamente al primo posto con un tasso del 98,2%, seguita dal Lussemburgo e Andorra. L’Italia é al 60/mo posto con una percentuale del 65,5%. Per la penetrazione di banda larga fissa, con 47 sottoscrizioni per 100 abitanti é Monaco il numero uno seguita dalla Svizzera. L’Italia é al 43/mo posto con 23,8 per 100 abitanti. Sale al 27/mo posto nella banda larga moble con 82,14 per 100 abitanti .
Globalmente ci sono nel 2016 91 paesi con oltre il 50% connesso a internet contro i 79 del 2015.