Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna, rompe gli indugi e si candida alla guida di Confindustria.
«Ho raccolto gli stimoli di colleghi di diverse realtà territoriali – si legge in una nota di Unindustria – con cui condivido il profilo dei temi da affrontare per dare ulteriore slancio all’economia italiana, nell’interesse delle imprese e della società tutta. Per contribuire ad un dibattito chiaro – prosegue il numero degli industriali – comunico la mia disponibilità a candidarmi».
Vista dall’altra parte della barricata, quella dei metalmeccanici della Fiom, la candidatura di Alberto Vacchi alla guida di Confindustria non è una brutta notizia. «Intendiamoci, non è Babbo Natale. Di certo è uno di quelli che gestiscono le cose diversamente», ammette il segretario della Fiom dell’Emilia-Romagna, controparte dell’attuale presidente degli industriali di Bologna in tante trattative. «Personalmente non posso che apprezzare Vacchi. E’ comunque un uomo di Confindustria, ma ha sempre cercato di dialogare. E’ disposto a ragionare quando ci sono problemi», spiega il leader Fiom. «Riconosce – aggiunge – il valore della contrattazione di secondo livello, ma anche del contratto nazionale. Siamo su sponde opposte, ma nel panorama imprenditoriale, per un ruolo che non guarda solo alla politica ma anche al rapporto con i sindacati, non posso che pensare bene».