Alberto Scandone, una vita troppo breve

La  crescita  della   coscienza democratica della società italiana aveva posto termine al periodo dei “governi centristi” . Fra gli effetti vanno annoverati anche i mutamenti che ebbero luogo nell’associazionismo giovanile e studentesco. A Firenze si sviluppò il progetto  Nuova Resistenza, organizzazione di studenti e giovani lavoratori, che saldò l’antifascismo e la Resistenza, con l’impegno politico della nuova generazione degli anni ‘60. La sezione di Nuova Resistenza (NR) di Firenze fu costituita alla fine del 1961 per iniziativa di Alberto Scandone -tornato in città dopo aver terminato il liceo in una scuola svizzera – con il consistente aiuto dell’ex presidente del CNL toscano Luigi Boniforti.

L’obiettivo di NR “è anzitutto la presa d’atto che, contro la permanente tentazione qualunquista, la politica deve entrare di diritto nel dibattito e nella vita degli studenti…al di fuori delle strumentalizzazioni dei partiti politici….e incanalare il protagonismo del mondo giovanile” L’iniziativa riscosse il consenso, tra gli altri, del sindaco La Pira, del vice-sindaco Enriques Agnoletti, dell’ex-sindaco Fabiani, di Tristano Codignola, di Mattei presidente dell’ENI.
A fine marzo ‘62 si costituì la sezione  NR a Roma, ad aprile a Milano, quindi Torino, Napoli, Salerno, Palermo, Livorno, La Spezia, ,etc. per un numero superiore alle  30 sezioni. Gli studenti ed i giovani operai  iscritti erano oltre 3000  . Il Manifesto programmatico denunciava , tra l’altro, “la contraddizione fra gli ordinamenti democratici e il perdurare di elementi reazionari e fascisti, riscontrabili a tutti i livelli, anche all’interno degli organi dello stato”. Da qui la necessità di battersi per eliminare “gli ordinamenti reazionari ancora presenti nel paese”.

N.R. ha svolto un ruolo positivo, in particolare perché le scuole erano ancora quelle definite  dal Fascismo, malgrado i 17 anni trascorsi dalla fine del regime. Nel ’64 Alberto Scandone compì 22 anni e, a norma di statuto, dovette lasciare la segreteria generale di NR. Non venne sostituito . Dalla fine del ’63 Scandone è nel gruppo dirigente della Federazione giovanile socialista, responsabile delle relazioni internazionali. Nel 1965 fu assunto come segretario dalla Casa della Cultura di Roma. Ne fece un centro d’incontro di rilievo nazionale con dibattiti ed attività che coinvolgevano tante persone di opinioni ed età diverse.

Nell’attività di partito fu contrario all’unificazione del PSI con il partito socialdemocratico. Rifiutò la proposta di responsabile della FGS e l’ingresso nella Direzione del partito. Il 10 luglio ‘66 scrisse a Riccardo Lombardi, del cui gruppo era componente, che non sarebbe entrato nel partito unificato. Alla fine dell’estate ’66, Scandone ed i lombardiani, contrari alla nascita del PSU, fondarono il MAS (Movimento dei socialisti autonomi).

Si avvia per Scandone – fino a metà del ’68-  un periodo di attività,riflessioni politio-culturali, progressiva  attenzione al tema religioso post-conciliare –Giovanni XXIII e Teilhard de Chardin- interventi su periodici (Astrolabio,etc.) dibattiti, viaggi  (due volte a Cuba).
Le crescenti ebollizioni delle masse studentesche e le tensioni sociali presenti nel movimento operaio,rendevano palese la discrasia fra le trasformazioni sociali, conseguenze del miracolo economico, e la capacità di governo da parte dei partiti di centro-sinistra..
A  febbraio ’68 si scioglie  il MAS. Alcuni componenti aderiscono al PSIUP, altri al PCI., Scandone aderisce al disegno di Sinistra indipendente di Parri. Successivamente  al PC.

Nel settembre Scandone è a Palermo come giornalista presso “L’ORA”. Oltre all’attività  professionale, dette vita al Comitato “Palermo per la pace “cui facevano parte esponenti cattolici, socialisti e comunisti. Il Comitato organizzò, tra l’altro, una manifestazione per il Vietnam nel luglio del ’69 ed il Convegno “Mediterraneo ’70: per l’autodeterminazione e il progresso dei popoli contro la politica dei blocchi” che ebbe luogo il 22-23 novembre 1969.

Nel maggio 1970 Scandone lasciò “L’ORA”  di Palermo e andò a lavorare all’Ufficio Stampa e Propaganda del PCI  a Botteghe Oscure. Oltre all’attività giornalistica il suo ruolo richiedeva la preparazione delle dispense per la “scuola” delle Frattocchie, la partecipazione a conferenze e comizi. Svolgeva rapporti ed “attività” di partito in assemblee e congressi di sezione, in manifestazioni culturali e politiche su temi interni ed internazionali. Scriveva interventi per l’Unità e Rinascita. Seguiva con viva attenzione le vicende del Vaticano; aveva rinsaldato i rapporti con il su amico Luciano Martini,direttore della rivista Testimonianze , e con padre Balducci.
Dopo circa due anni d’impegno nell’Ufficio Stampa e Propaganda di Botteghe oscure, Scandone chiese d’essere impiegato  in una federazione provinciale o in un Comitato regionale del partito, preferibilmente in Sicilia.La cosa sembrava possibile dopo le elezioni di maggio.

Il 5 maggio Scandone s’imbarcò sull’aereo per recarsi a Palermo e  votare domenica 7. L’aereo si schiantò contro la Montagna Longa che  non è lontana dall’aeroporto. Le vittime furono 115. L’incidente fu attribuito dal processo, che si concluse nel 1982, ad un errore dei piloti.

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