Al Pecci una mostra dedicata a un grande imprenditore collezionista

Prato – Si apre domani al Museo Pecci di Prato la mostra Codice colore:opere dalla collezione di Alessandro Grassi a cura di Stefano Pezzato ( 7 settembre -2 dicembre), dedicata al ricordo dell’imprenditore pratese scomparso a Forte dei Marmi nel 2009.
Trasferitosi giovanissimo con la famiglia a Milano, la mamma era nata alla Briglia, il papà a Larderello, si affermò  nel capoluogo meneghino con l’azienda di inchiostri tipografici, ereditata dal padre. Innamorato di pittura contemporanea cominciò a collezionare negli anni Ottanta i più importanti artisti dell’arte  figurativa, interessandosi alle opere della Transavanguardia e ai postmoderni dell’area tedesca e nordamericana.

Negli anni Novanta rivolse la sua attenzione alle grandi espressioni internazionali sviluppando una particolare passione per la fotografia contemporanea europea ed americana e attribuendole un alto valore artistico,diede inizio a una importante e originale raccolta, sdoganandola come arte figurativa minore.

La sua è una collezione che vanta 700 pezzi di oltre 280 artisti, di cui 100 sono di carattere fotografico e qualche scultura; al Museo Pecci ne saranno esposte 50 concesse dalla famiglia Grassi in comodato d’uso al Museo stesso per 10 anni, integrate per questa mostra da alcune opere date in prestito dal MART di Rovereto e anche dagli eredi Grassi.
Un numero di opere che al confronto dell’intero corpus potrebbe sembrare esiguo ma le tele sono state inserite in un percorso espositivo all’interno delle sale del Pecci,  perché testimonino  la passione di Alessandro Grassi che si innamorò di quel nuovo modo di intendere l’arte figurativa e pittorica negli anni ‘70.  Fil rouge della raccolta è il colore,principio primo da cui tutto ebbe inizio e che determinò la scelta di opere dall’alto valore espressivo ed emozionale e che portano le firme di Schifano, De Maria, Chia, Boetti, Paladino tanto per citarne alcune.

Non deve meravigliate poi se al centro del salone in una teca di grandi dimensioni, il visitatore è accolto dalla grande foto in bianco e nero dello stesso Alessandro Grassi, immortalato da Armin Linke a Milano in una sua galleria nel 1999, circondato dai suoi quadri.

Apprezzatissimo collezionista italiano, Grassi era considerato nella città lombarda tra i 3 più importanti d’arte contemporanea  e di lui parlò qualche anno fa Bonito Oliva a proposito di una mostra “De Gustibus”, che comprendeva alcune delle sue opere. Conosciuto anche oltre oceano non furono pochi quelli che lo definirono il milanese famoso a Roma come a New York.

Inoltre, ha spiegato il curatore della mostra Pezzato, “ci piace immaginare che abbiamo fatto coincidere questa mostra con il 30ennale della nascita del Museo Pecci (1998-2018) che ebbe vita  allora per volontà di un gruppo di privati, perché qui c’è un collezionismo diffuso e il legame tra il collezionismo privato di un pratese e la nascita di questo Museo che oggi lo ospita con le sue opere, è il miglior modo per ricordare entrambe le cose.”

Il percorso si sviluppa in tre sezioni interconnesse fra loro: fotografia contemporanea – Transavanguardia e dintorni – pittura postmoderna e altro, individuate come capitoli salienti della raccolta e presentate come gallerie lineari di quadri che lo stesso Grassi allestiva a Milano fra gli anni Novanta e Duemila, e che ricompongono nella mostra un insieme di opere unico e circolare adattato allo spazio sinuoso del museo.

Presenti le opere di: Bernd e Hilla Becher, Alighiero Boetti e Mimmo Paladino, Jonathan Borofsky, Sandro Chia, Sandro Chia e Enzo Cucchi, Christo, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Nicola De Maria, William Eggleston, Peter Fischli / David Weiss, Gilbert & George, Nan Goldin, Timothy Greenfield-Sanders, Keith Haring, Neil Jenny, Alex Katz, Joseph Kosuth, Armin Linke, Markus Lüpertz, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Thomas Ruff, David Salle, Salvo, Mario Schifano, Julian Schnabel, Cindy Sherman, Stephen Shore, Thomas Struth, Wolfgang Tillmans, Andy Warhol.

Oltre a Codice colore. Opere dalla collezione di Alessandro Grassi presso il Centro Pecci sono visitabili anche le due mostre SHE DEVIL Remix e Luogo di Fabrizio Prevedello fino al 20 settembre.

 

Foto: Mario Schifano, Grande scultura equestre 1980 (foto Salvatore Licitra)

 

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