Il fiore della poesia nel deserto quotidiano. Affetti, ricordi, dolori che segnano il fluire della vita : un’umanità autentica in antitesi alla banalizzazione dell’esistere. Riflessioni che mi sono scaturite leggendo Un universo piccolo piccolo la suggestiva , incisiva raccolta di poesie di Alessandro Lo Presti che viene presentata oggi (Venerdi 3 novembre) a Firenze, alle ore 17,30 nella Saletta del Cocomero del Teatro Niccolini .
Le letture dei versi saranno effettuate da Massimno Pascucci i e Silvia Frunzi con accompagnamento musicale da Massimiliano Pinzauti
La presentazione sarà della Critica letteraria Lia Bronzi con “Cartoline” di Eugenio Giani – Annamaria Pecoraro – Simone Siliani. Coordina Patrizio Castoria
Ha scritto Lia Bronzi nella Prefazione che l’aspetto epico, lirico e civile, s’intersecano tra loro, andando a costituire una sintesi, simbioticamente armonica.
Il “piccolo grande universo” di Alessandro Lo Presti parla di pace, della tragedia delle guerre, degli attentati terroristici e dell’orrore assoluto dell’atomica. Una parte altrettanto rilevante del libro è quella delle evocative liriche d’amore, capaci di affascinare e di coinvolgere. Mi limito a citare una vera gemma
Ma Doudou
adoro sfiorarti
le labbra,
mentre scivolo
nei tuoi occhi,
profondi come
la Soufrière.
Lia Bronzi citando le liriche “L’altra notte”, “Un bacio ai Caraibi”, “Senza di noi”, “Un universo piccolo piccolo” rileva che “a prevalere è il carattere sintetico ed epigrammatico, ricco di sapori e profumi sensuali, pur volti alla serenità di un “noi” dal sapore “per sempre” che rassicura, poiché è tutto: “atomo, energia, amore”.
E c’è una dimensione universalistica, cosmica quando l’autore s’interroga sul senso della vita , sui destini dell’individuo e del mondo
…………………….
cosa vorrei restasse di me
dopo di me….
una ferita nell’inesistenza
un sorriso nel dolore
una speranza nell’incertezza
un’impronta, un segno, un verso
nella muta Indifferenza.
Nella significativa varietà dei toni c’è anche spazio per cogliere l’anima misteriosa di Firenze, per un curioso . penetrante , suggestivo Autoritratto semiserio
Corpo da Cristo andaluso
e una passione pour la femme française,
forte coi forti
debole coi deboli,
bizzarro bipolare quanto basta
e buddista occidentale fino al midollo,
democratico umanista
malato di politica
E c’è spazio per la magia della musica a cominciare da quella di Bill Evans
Sono vento
foglie
marea tra le alghe
le mani di Evans.
Ma ciò che colpisce, come una sferzata, è l’indignazione , la rabbia per i mali della terra, per i crudeli misfatti cui sono vittime le persone più fragili
Sono i bambini
le vittime innocenti
di un mondo che non amo
mi travolge
m’indigna
fino a farmi vergognare
d’essere nato, vivere, respirare.
Poesia a tutto tondo, quella di Alessandro Lo Presti dove attraverso i diversi approcci, tout se tient Quando anche nel momento dell’indignazione, della denuncia civile come in quello della tenerezza, della soavità dell’amore si comprende quanto grande possa essere la vita.
Che meraviglia la vita….
insegui solo
una goccia svanita
e scopri rapito
la tua esistenza infinita.
Non facevo esercizio di retorica quando dissi tempo fa a Buti, terra di poeti, che solo la poesia può salvare questa società ormai disseccata di valori. Ne è riprova “Un universo piccolo piccolo “ di Alessandro Lo Presti che grida forte e chiaro: Ridateci l’umanità che abbiamo perduto!