Agroalimentare, vola il bio, dalla ristorazione alla coltivazione all’e-commerce

Firenze – Nel 2016, in Italia, l’acquisto di prodotti biologici cresce del 21%, che in termini assoluti significa un valore al consumo di circa 2,5 miliardi di euro su base annuale. E’ quanto emerge dall’analisi condotta dalla Coldiretti sulla base dei dati relativi al primo semestre, divulgata in occasione dell’apertura del Sana 2016, il Salone internazionale del biologico e del naturale” a Bologna.

Una crescita che viene da lontano, dal momento che dura ininterrotta da circa un decennio, come fa osservare l’associazione degli agricoltori, sottolineando che ben 13 milioni di italiani portano in tavola cibo bio almeno una volta a settimana. Se da un lato la richiesta c’è, dall’altro interviene l’aumento della produzione nazionale relativa alle superfici coltivate e agli animali allevati, secondo gli ultimi dati Sinab.
Quant’è grande l’Italia bio? Le superfici coltivate con metodo biologico hanno raggiunto nel 2015 la quota record di 1,5 milioni di ettari, il 12% della superficie agricola utilizzata (sau) nazionale, con una crescita dell’8 per cento rispetto all’anno precedente.
Di fatto oltre centomila ettari di campagne sono passati alla coltivazione bio in un solo anno. “Ma ad aumentare del 20 per cento – sottolinea la Coldiretti – è anche il numero di bovini, del 18 per cento il pollame e del 9 per cento i caprini, con un trend sostenuto dalla richiesta di carne e formaggi biologici. E vola pure il numero degli operatori, anche qui in crescita dell’8 per cento, saliti a quota 60mila che è il numero più elevato a livello comunitario”.
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Per quanto riguarda la rete commerciale, oltre alla crescita del dettaglio tradizionale si assiste all’esplosione  delle vendite dirette dei produttori agricoli, tra cui molto apprezzata è la rete delle fattorie e dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Ma il boom si verifica anche per l’e-commerce che, secondo un’analisi Coldiretti su dati Biobank, “è cresciuto del 71 per cento nel giro degli ultimi cinque anni, mentre nello stesso periodo sono aumentate del 69 per cento le attività di ristorazione bio”.
In aumento, ancora,  i negozi specializzati di alimenti bio (+15 per cento), gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole biologiche (+14 per cento), gli agriturismi aperti da coltivatori bio (+13 per cento), le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche (+12 per cento). Il tutto per una rete che – puntualizza Coldiretti – conta oggi 8.884 attività, con 2.878 aziende con vendita diretta, 1.527 agriturismi, 1.395 negozi, 1.250 mense scolastiche, 877 gruppi d’acquisto, 861 ristoranti, 286 siti di e-commerce alimenti e 221 mercatini.
“La crescita rapida dei consumi pone l’esigenza di rafforzare il sistema dei controlli con particolare attenzione ai falsi prodotti biologici importati dall’estero come dimostrano i numerosi casi di frode scoperti dalle forze dell’ordine” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Il presidio più sicuro? “L’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti”.
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