Firenze – I dati Istat che riguardano le prospettive dell’economia italiana nel 2022-2023 preoccupano la Coldiretti che lancia l’allarme: l’Istituto di statistica nazionale registra che, in controtendenza, in agricoltura calano valore aggiunto ed occupazione (-2,5%) nel terzo trimestre dell’anno per effetto del mix micidiale dell’aumento dei costi e del cambiamento climatico che ha decimato i raccolti.
“Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è che oltre 1/3 delle aziende agricole (34%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo mentre più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività secondo il Crea. Se il maltempo ha provocato danni per 6 miliardi di euro, in agricoltura si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”.
I rincari hanno ricadute pesanti anche sui consumatori. I prezzi dei beni alimentari sono aumentati a novembre del 13,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’inflazione svuota le tavole del 47% delle famiglie italiane, costrette a tagliare le quantità di cibo acquistato a causa dei rincari nel carrello della spesa, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Censis.