Roma – Hangar e serre distrutti dal carico di neve, tettoie e capannoni scoperchiati dal vento, pompe per l’acqua bloccate dal gelo, coltivazioni invernali danneggiate. Nelle regioni più colpite da piogge, nevicate e gelo sono stati mobilitati i trattori degli agricoltori della Coldiretti in movimento per distribuire il sale contro il gelo e togliere la neve dalle strade soprattutto nelle strade di campagna per consentire le consegne quotidiane del latte ma anche per rifornire i mercati di verdure e ortaggi.
E’ quanto riferisce la Coldiretti nel sottolineare che ammontano già a milioni di euro i danni provocati all’agricoltura dall’ondata di maltempo che ha distrutto le coltivazioni in campo, divelto serre, allagato campi ed aziende, fatto saltare anche mungiture e frigoriferi a causa dei black out elettrici e provocato frane e smottamenti a macchia di leopardo lungo tutto il territorio nazionale dove si sta valutando se esistono le condizioni per lo stato di calamità.
Se la neve sta creando difficoltà alla circolazione a macchia di leopardo, il black out elettrico nelle zone colpite ha creato problemi alle stalle dove – sottolinea la Coldiretti – sono rimaste bloccate le pompe per abbeverare gli animali ma anche le prezzature per la mungitura mentre il brusco abbassamento delle temperature in molte zone vocate mette a rischio le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli.
Da segnalare la situazione in provincia di Modena, nelle zone già pesantemente colpite dal terremoto dove la neve – precisa la Coldiretti ha fatto crollare diversi hangar che erano stati montati come ricovero attrezzi dopo che il sisma del 2012 aveva fatto crollare i capannoni e divelto numerose serre già predisposte per il trapianto delle piantine di fragole. Se in Veneto gli allagamenti hanno provocato danni alle coltivazioni del pregiato radicchio di Chioggia la bora nel polesine – continua la Coldiretti – ha abbattuto le serre orticole ma si segnalano capannoni letteralmente scoperchiati e tettoie sollevate e sbattute contro i pannelli degli impianti fotovoltaici aziendali, mentre grande preoccupazione arriva infine dal litorale, dove le mareggiate hanno prodotto ingenti danni alle strutture dei pescatori e acquacoltori con i pontoni per la lavorazione dei molluschi sono stati disarcionati e sbatacchiati ovunque, si contano diverse imbarcazioni affondate.
Il maltempo e le mareggiate hanno causato danni anche agli impianti di acquacoltura lungo la costa delle Marche dove – continua la Coldiretti – la violenza del mare non ha risparmiato le imprese attive nella produzione di cozze. In Emilia è a Ferrara la situazione più critica nei campi a causa delle abbondanti piogge e nevicate che hanno alzato il livello di fiumi che però hanno fatto fatica a scaricare in mare a causa del vento e della marea. Nel ferrarese sono sott’acqua migliaia di ettari ed i problemi principali in queste zone riguardano il frumento le cui piantine, soprattutto in caso di gelate, rischiano di andare perse, mettendo in pericolo la produzione di grano. Se non si riesce a smaltire l’acqua in tempi rapidi – afferma Coldiretti – potrebbe diventare impossibile anche effettuare le prossime semine di orticole di pregio come pomodoro, cocomeri, meloni. Anche nelle zone pianeggianti di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini l’ondata di maltempo ha mandato sott’acqua numerose colture di qualità, in particolare i frutteti. In Campania – conclude la Coldiretti – è la provincia di Salerno ad essere stata piu’ colpita con allagamenti di campi e di allevamenti dove anche molti animali sono annegati.