Agricoltura e transizione digitale, accordo Cia con l’agritech

Firenze – Accompagnare i produttori nel processo tecnologico e culturale di transizione digitale, fornendo servizi utili a implementare il business delle aziende. Ѐ questa la mission dell’accordo annunciato oggi ad EIMA International 2021 fra Cia-Agricoltori Italiani e Agia, la sua associazione dei giovani imprenditori agricoli, con tre importanti player dell’agritech italiano –Image Line, Ruralset e x Farm- che diventeranno partner strategici dell’associazione nel processo di innovazione, fondamentale per alfabetizzare le Pmi del settore agricolo, traghettandole verso lo smart farming.

Secondo Cia, è questa la sfida di un moderno sindacato, nel momento in cui la digitalizzazione in agricoltura sta assumendo un ruolo di primo piano all’interno delle politiche comunitarie, col forte impulso -sia dalla Pac che dal PNRR- all’implementazione della tecnologia dell’informazione. Digitalizzare è, infatti, sinonimo di semplificazione e risparmio, utilizzando le opportunità offerte dell’hi-tech per riuscire a “produrre di più con meno” con una corretta gestione delle risorse, a partire da quella idrica, rinnovando anche il parco macchine e migliorando la tracciabilità della filiera.

Lo scopo finale è aumentare la profittabilità e la sostenibilità economica, ma anche quella ambientale e sociale dell’agricoltura, permettendo al settore di competere a livello globale.

Attraverso la partnership con Image Line, Ruralset e xFarm, Cia si pone l’obiettivo di supportare le aziende agricole nella scelta delle soluzioni migliori, offrendo loro una formazione tecnica dedicata e riconosciuta e colmando il gap digitale che ancora sussiste, in particolare nelle aree interne. In generale, Cia stima, infatti, che il 50% delle aziende non abbia ancora familiarità con l’agritech.

Robotizzazione in campo, sistemi satellitari e Big Data guideranno la rivoluzione tecnologica interconnessa, attraverso tecnologie avanzate mirate a implementare e rendere più sostenibili gli output di produzione. “Fare smart farming significa raccogliere dati, elaborarli e prendere decisioni grazie alle informazioni raccolte (“data driven decision”) -dichiara Claudia Merlino, direttore generale Cia-, gli agricoltori non producono, infatti, solo cibo ma anche dati, che sono il driver del nuovo paradigma digitale. La conoscenza puntuale dei dati nell’azienda è la chiave di volta, unica ed insostituibile, per il cambio di passo dell’intero sistema rurale”.

Il percorso di trasformazione digitale del settore agricolo è anche la condizione necessaria a garantire la tracciabilità e la trasparenza delle filiere agroalimentari grazie alla blockchain, che necessita di una dose massiccia di dati e tecnologie avanzate, oltre a un elevato grado di competenze. “Gli agricoltori italiani hanno, quindi, bisogno di essere accompagnati in questo processo di transizione digitale per applicare i processi di blockchain -prosegue Merlino-, che possono supportare il mondo agricolo sia recuperando quote di valore nella catena agroalimentare, sia in materia di sicurezza alimentare, nella tutela del rapporto con i consumatori, offrendo loro la possibilità di consultare in trasparenza tutte le informazioni relative a un prodotto”.

“Siamo tre player del mondo dell’innovazione digitale per l’agricoltura ed abbiamo da sempre a cuore la questione dei dati, della consulenza evoluta e del progresso verso un orizzonte smart -dichiara Roberto Bandieri di Ruralset-. L’agricoltura innovativa non ha altro limite che l’immaginazione dei suoi protagonisti e ha l’urgenza indifferibile di aiutare le imprese agricole a efficientare la produzione, facendo le scelte giuste, al momento giusto e nel posto giusto. La tecnologia e le competenze ci sono, tocca adesso passare ai fatti per creare le condizioni di una vera rivoluzione digitale nel settore rurale. Siamo, dunque, grati a Cia-Agricoltori Italiani per avere individuato in ImageLine, Ruralset e xFarm i partner idonei a intraprendere un percorso così ambizioso e altamente sfidante”.

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