Affitti turistici, Federalberghi: “Servono più controlli”

Firenze – Riceviamo e pubblichiamo la presa di posizione di Federalberghi sulle locazioni turistiche brevi

“In seguito all’introduzione del Codice Affitti, è scattato dallo scorso marzo l’obbligo di comunicazione dei dati relativi alla stipula dei contratti di locazione per i privati cittadini che affittano una civica abitazione a uso turistico, attraverso l’apposito portale. Attraverso i dati pubblicati dalla Regione Toscana all’inizio del mese di ottobre, è stato possibile registrare 24.493 appartamenti in tale portale (con un netto incremento rispetto ai circa 20mila del mese di luglio), per un totale di 114.723 posti letto (aumentati rispetto ai circa 99mila del mese di luglio), con una media di 4,68 posti letto ad appartamento. La città di Firenze, da sola, arriva a toccare 8.197 registrazioni e oltre 35mila posti letto; il fenomeno è ampiamente diffuso anche nelle isole e sulla costa, con 10.919 registrazioni per circa 55mila posti letto.

“I dati ricevuti dimostrano che gli strumenti messi in campo funzionano. – commenta il Presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti – L’obbligo di comunicazione da parte dal locatore ci permette di identificare in maniera più efficace la dimensione del fenomeno, che stimiamo possa raggiungere i 35mila appartamenti censiti entro il 2020. Sempre più toscani affittano case e stanze ai turisti attraverso le locazioni brevi, una situazione che segna un profondo mutamento nell’offerta turistica e nelle abitudini dei viaggiatori e che provoca delle profonde preoccupazioni.”

L’esplosione del fenomeno delle locazioni turistiche brevi non ha solo causato dei gravi danni al comparto turistico tradizionale, ma anche il disgregamento del tessuto sociale e culturale delle città: per i residenti e per gli studenti è sempre più difficile trovare appartamenti destinati all’uso abitativo regolare, con il conseguente spostamento verso le periferie e lo svuotamento dei quartieri centrali e storici. Secondo i dati diffusi da CGIL, a Firenze un appartamento su quattro è adibito ad affitto breve, e circa mille fiorentini all’anno sono costretti a lasciare il centro cittadino, lasciando spazio ad affitti a breve termine che sfociano spesso nell’economia turistica sommersa.

“La normativa messa in campo dalla Regione Toscana ha dimostrato di funzionare, ma adesso sono necessari maggiori controlli. – conclude il Presidente Barbetti – Non siamo di fronte a forme di integrazione del reddito ma ad attività economiche a tutti gli effetti, che dovrebbero operare con regole analoghe a quelle delle altre imprese turistiche. Dobbiamo vigilare sulla trasparenza e sulla legalità, prima che le conseguenze sociali ed economiche di questo fenomeno siano irreversibili.”

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