Firenze – La misura si trova nella delibera del bilancio di previsione 2019 e riguarda coloro che affittino il proprio immobile ricorrendo ai cosiddetti “accordi territoriali”, ovvero a quei moduli di locazione che sono stati “concordati” fra istituzioni locali, sindacati degli inquilini e dei proprietari, e che prevedono canoni più contenuti con tuttavia una serie di agevolazioni fiscali e amministrative per il proprietario tali da “pareggiare” i conti.
Ebbene, nella nuova delibera di bilancio, la giunta mette in campo un’altra novità, tesa ad arginare il fenomeno del mercato nero degli affitti, sempre molto presente in città, e rivolta anche a contrastare la sempre più marcata “turistizzazione” del centro storico. Vale a dire, per chi metterà il proprio immobile “a reddito” utilizzando gli accordi territoriali avrà, per quanto rgiuarda il Comune, l’Imu a zero.
Zero, ma non proprio a zero, come ha spiegato ieri l’assessore Perra presentando la delibera e come ricorda anche Laura Grandi, segretaria del Sunia regionale. Infatti, rimane da pagare quello 0,48% che è dello Stato e che non è eliminabile.
“Ciò non diminuisce per niente – dice Grandi – la nostra enorme soddisfazione nel constatare che la promessa della giunta, fatta a giugno scorso, di ridurre o cancellare l’Imu per i proprietari che avessero dato corso agli accordi territoriali nelle locazioni dei propri immobili, ha avuto corso concreto. Un incoraggiamento per i proprietari che va nel senso di calmierare un mercato degli affitti esploso, ma anche di dare qualche chances in più a una residenza del centro storico messa sotto scacco da alloggi turistici e canoni altissimi, accompagnati da richieste inarrivabili per le famiglie normali, come la fideiussione sulle caparre dell’affitto”.