Guadagnava 30.600 euro l'anno, evadendo totalmente le tasse. E' la storia di una settantenne fiorentina che secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, dal 2006 al 2011, ha incassato 231.000 euro grazie alla sua attività di affittacamere. Tutto però completamente a nero, senza aver mai aperto la partita Iva, i registri contabili né tantomeno aver versato le relative imposte. Inoltre, il fatto di non aver mai richiesto l'autorizzazione comunale, le permetteva di sfuggire a ogni controllo e monitoraggio.
La donna era dunque riuscita a stare nell'ombra, creandonosi un bel giro d'affari. Proprietaria di due appartamenti in pieno centro storico nella zona di Santa Croce, disponeva in tutto di 13 stanze. I prezzi variavano dai 300 ai 520 euro a seconda delle dimensioni e dei servizi. Le camere venivano affittate quasi esclusivamente a studenti stranieri, contattati tramite internet o volantini affissi nelle bachehe di scuole private.
I suoi principali clienti erano dunque, non a caso, ragazzi provenienti dall'estero (America, Russia, Brasile, Australia, Canada, Messico), ritenuti più «tranquilli» perchè non completamente informati sulla normativa italiana. Inoltre, una volta finito il ciclo di studio di circa 4/5 mesi, questi ragazzi ritornavano nei loro paesi risultando quindi difficilmente reperibili per eventuali controlli. Avvenuto il contatto tra le parti, quasi sempre tramite e-mail, al momento dell'incontro la donna faceva firmare agli studenti un foglio dattiloscritto in cui era indicata la stanza affittata, la possibilità di usare le aree in comune, la connessione internet, lenzuola, cuscini, coperte e piumini.
Alla fine però l'attività [ stata scoperta. I finanzieri hanno ricostruito il volume d'affari della donna grazie alle notizie reperite presso alcuni istituti scolastici. E' stata controllata la documentazione, e visionati i contatti avuti con gli studenti via internet. Inoltre i controlli sui consumi idrici, elettrici e del gas dei due appartamenti, hanno evidenziato una presenza costante di persone.
Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno fatto dunque emergere che la donna dal 2006 al 2011 ha evaso un totale di oltre 265.000 euro.