Firenze – Gli “appuntamenti” sono fissati, venerdì la commissione lavoro di Palazzo Vecchio incontrerà la Cgil sulla questione Eataly, giovedì prossimo i Cobas. A seguito dello sciopero (il primo nella struttura di Farinetti) di alcuni dipendenti, Palazzo Vecchio entra nella querelle. Direttamente chiamato dalle parti sindacali. E’ Cecilia Pezza, presidente della commissione lavoro di Palazzo Vecchio a dare il là alla questione Eataly, mettendo nero su bianco, in un post sulla sua pagina FB, alcune riflessioni e soprattutto l’intenzione di Palazzo Vecchio a non tirarsi indietro.
“Sicuramente è stata una doccia fredda – commenta Pezza – nemmeno un anno fa via Martelli si è rianimata con l’apertura dello store di Farinetti, si prometteva tanto lavoro e tanta vivacità. Purtroppo le cose sono andate diversamente, di questo dobbiamo prenderne atto. E da qui ripartire, perchè forse il mito delle grandi catene non ha poi più così tanto senso e sarebbe dunque opportuno tutelare maggiormente i piccoli negozi che davvero rappresentano la qualità fiorentina, prima che chiudano le saracinesche. E forse sarebbe anche il caso di aprire una seria riflessione sui folli contratti di lavoro che strozzano i dipendenti, senza dar loro tutele e senza garantire una continuità di servizio”.
Una riflessione che tuttavia non stoppa certo la trattativa con l’azienda per raggiungere l’accordo, al di là della polemica politica “su uno stile di vendita e di consumo”. “E questo proverò a fare, con i consiglieri della Commissione che presiedo”, scrive Pezza.
Ed ecco le conclusioni: “Ma c’è una cosa che ancora di più fa rabbia, in questa vicenda: via Martelli un tempo era la via della principale libreria fiorentina, che non siamo riusciti a difendere. E non per mancanza di volontà politica, ma perchè purtroppo la verità è che il mercato, oggi, conta troppo di più della politica e soprattutto conta troppo di più dei Comuni. Secondo me, questo “troppo” non è più sostenibile”.