Firenze – La notizia la butta là l’amministratore delegato di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi, e ha un sapore vagamente minaccioso: nel piano di rilancio di Alitalia la Toscana non è compresa, nè l’aeroporto di Firenze ne’ quello di Pisa. Insomma come dire che, nella situazione attuale, il sistema aeroportuale toscano fa acqua da tutte le parti. Del resto, l’Ad non si perita affatto di rispondere ad alcune delle polemiche più appuntite che si son levate, nel territorio fiorentino, contro l’ormai famosa nuova pista di Peretola, precisando che la ormai altrettanto famosa sentenza, quella del Consiglio di Stato del febbraio 2020, che confermò la pronuncia del Tar del 2019, non ha mai messo in discussione il merito, bensì le carenze procedurali dell’atto; oppure dicendo chiaramente che chi azzarderà di nuovo la non sicurezza dello scalo fiorentino, verrà querelato. Insomma, un atteggiamento deciso che mette nero su bianco soprattutto un convincimento: lo sviluppo della Toscana non può prescindere dallo sviluppo, rapido, del sistema infrastrutturale toscano. E in questo ambito, è il sistema aeroportuale il vero motore.
Oggi dunque è il giorno, dopo le sentenze e a covid per ora “depotenziato”, che Toscana Aeroporti presenta il suo piano di rilancio. Lo fa con i suoi vertici, dal presidente Marco Carrai all’amministratore delegato Roberto Naldi, ai suoi tecnici, e con la presenza benigna e a tratti entusiasta dei vertici istituzionali, il presidente della Regione Eugenio Giani e i sindaci interessati, nemici-amici, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il sindaco di Pisa Michele Conti, pronti, sembra, a depositare le armi “medioevali” della tradizionale inimicizia in nome della “complementarietà” dei due scali. Discorsi forse già fatti, ma sembra ora ripresi con maggiro convinzione.
Intanto, le slide scorrono e le cifre pure. Il documento riguarda le ‘linee guida propedeutiche per il nuovo piano infrastrutturale al 2035 per gli scali di Firenze e Pisa’, rimodulato sulle mutate contingenze del mercato. Le parole chiave, sottolineate anche dall’introduzione del presidente Marco Carrai, sviluppo e sostenibilità. Gli obiettivi, scaglionati fra breve periodo e medio-lungo termine, vedono, per quanto riguarda Firenze, intanto la realizzazione di un nuovo terminal passeggeri nel breve periodo definito dal periodo 2022-2024, ai fini del recupero del traffico passeggeri pre-Covid e con un investimento pari a circa 170 milioni di euro. La realizzazione della nuova opera è in funzione delle nuove esigenze di spazio e capacità necessarie per le mutate condizioni. Oltre a ciò, sono previsti l’ampliamento e l’adeguamento dell’attuale piazzale aeromobili e azioni di risanamento acustico. Nel 2025-2035, vale a dire nel medio-lungo termine, con un investimento pari a circa 200 milioni di euro, è prevista la realizzazione della nuova pista di volo 12-30 e dei nuovi raccordi, l’ampliamento dei piazzali aeromobili area est e opere di completamento (area mezzi di rampa e polo logistico).
La sostenibilità del nuovo piano è puntualizzata proprio nella questione della nuova pista: secondo quanto spiegato dagli interventi, la nuova pista sarà l’occasione per mettere in sicurezza idraulica il territorio, oltre alla messa in campo dell’eliminazione del sorvolo a bassa quota di aree urbane popolate, limitando in modo quasi assoluto l’esposizione al rumore della cittadinanza.
Per quanto riguarda il profilo procedurale, il piano infrastrutturale 2025-2035, che non richiederà comunque la preliminare predisposizione del PIT regionale, vedrà un confronto con il territorio con il processo di Dibattito Pubblico, recentemente introdotto nella normativa nazionale dal D.P.C.M. n. 76/2018. Tenendo in considerazione l’applicazione del procedimento integrato ambientale VIA-VAS prevista dalla Legge Semplificazioni e l’accertamento della conformità urbanistica, la durata dell’iter autorizzativo è stimato tra i 27 e i 35 mesi dall’avvio dello stesso.
Passando all’aeroporto Galileo Galilei a Pisa, nel periodo 2021-2035, saranno previsti investimenti per 85 milioni di euro. Anche in questo caso, l’attenzione immediata è posta sull’ampliamento del terminal passeggeri. Il progetto preliminare di ampliamento, già autorizzato da Enac, in fase di elaborazione esecutiva e di rimodulazione in termini di tempistica, vedrà l’avviamento dell’intervento una volta recuperato almeno il 70% del traffico pre-Covid e si articolerà per fasi progressive di attuazione: nel breve periodo 2022-2024, al fine del recupero del traffico pre-Covid, è prevista una prima fase funzionale di ampliamento del Terminal, con riconfigurazione di quello attuale, la riconfigurazione delle aree air-side di piazzale aeromobili e, previo accordo con l’Aeronautica Militare, l’acquisizione della “RAMPA 0”; nel medio-lungo termine 2025-2035, oltre alla realizzazione del nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco, si configura l’implementazione delle successive fasi di ampliamento del Terminal passeggeri che consentiranno il raggiungimento di una capacità di oltre 7 milioni di passeggeri con adeguati livelli di servizio.