Aeroporto di Firenze: scintille sul pronunciamento del TAR

Firenze – Era atteso l’intervento del Presidente della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella non solo perché sindaco del capoluogo e coordinatore del nuovo ente, ma anche per l’esperienza giuridica del Nardella professore di diritto oltre che violinista come spesso viene ricordato. Prima di Nardella, a caldo le dichiarazioni di Marco Carrai ed Enrico Rossi che oltre a dirsi tranquilli per una Sentenza che “non incide minimamente” sull’iter in corso, vede il governatore puntare al Consiglio di Stato per il ricorso annunciato. Dario Nardella commenta così la Sentenza:“Non sono né sorpreso né preoccupato da questa sentenza e non vorrei che il mio collega di Sesto fosse una vittoria di Pirro. Il giudice amministrativo si esprime sul Piano Paesaggistico e sulla difformità con il Masterplan del 2014, ma quel Piano è stato superato oggi c’è un nuovo Piano approvato da Enac che non è stato né discusso né criticato o annullato dal Tar. Resta valido il percorso con Valutazione di Impatto ambientale che aspettiamo dal Ministero dell’Ambiente così come la seguente conferenza dei servizi presso il Ministero dei Trasporti. Il Comune e la Città Metropolitana garantiscono alla Regione Toscana il pieno supporto. Mi sono sentito con il presidente Enrico Rossi e per noi l’Aeroporto è una priorità. Se vi sono aspetti tecnici amministrativi spetta alla Regione capire come superarli. Credo faccia bene Rossi a difendere gli atti in sede di Consiglio di Stato. La Sentenza non pregiudica nulla. Il TAR rivela una difformità sul rapporto tra il Masterplan e Castello, ma tra l’Aeroporto ed il piano di sviluppo di Castello oggi è chiaro quale sia l’interesse pubblico predominante: l’Aeroporto resta un obbiettivo assolutamente raggiungibile”. L’ex sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi che ha lasciato la fascia tricolore a Sara Biagiotti per poi sfilarsi dal PD e sostenere l’ascesa del neo primo cittadino sestese Lorenzo Falchi, affida ai social il suo intervento: “Ebbene sì l’impossibile è successo. Un gruppo di piccoli Davide ha strapazzato il gigante Golia. Il Tar ha dato ragione a chi aveva detto fin dal primo giorno, 14 febbraio 2011, che l’improvvisa capriola politica di Rossi per compiacere l’astro nascente Renzi ed i suoi supporter era un crimine politico. Una nuova pista dell’aeroporto di Firenze non serviva. Dicevamo che studi economici e sulle ricadute occupazionali erano ridicoli e commissionati da Confindustria, che l’impatto sul polo scientifico dell’Università di Firenze sarebbe stato devastante, che un secolo di bonifica sarebbe stato buttato via, che il Parco tra Firenze e Prato era la cerniera dello sviluppo in un’area tra le più dinamiche del paese ma che contava anche scelte sbagliate fatte prima di una nuova idea dell’ambiente e del rispetto della natura, che ne sarebbe uscita sconvolta la viabilità della Piana e della Toscana centrale, che i rumori in decollo su Campi e Sesto ed in atterraggio su Prato e Campi sarebbero stati insopportabili, che sarebbero stati distrutti ecosistemi preziosi come i laghi e gli stagni dei migratori, che il sistema pubblico si sarebbe ritirato e avrebbe lasciato centinaia di milioni nelle tasche dei provato, che le norme europee non prevedevano investimenti pubblici in scali di quel tipo, che il potenziamento di Pisa ed un corretto collegamento ferroviario sarebbe stato sufficiente e, perché non agire in sinergia anche con Bologna. Infine che la struttura disegnava un modello di sviluppo per Firenze ed i nostri figli povero e privo di qualità, che non si sarebbero più potuto presentare nella Piana”.

La conclusione:Golia ci ha irriso e vessato per 5 anni. Governi e un PD senza più anima e senza popolo si sono infranti sulle barriere erette da cittadini e politici perbene. Non c’è più un No di principio ma ci sono No che suggeriscono tanti Si belli e forti ad uno sviluppo legato a saperi (università) e produzione di qualità (industria e artigianato) a commercio e turismo moderni rispettosi di ambiente ed ospiti ad un’ambiente che riconcili lavoro, residenza e qualità della vita. Il PARCO è perciò indispensabile ad una mobilità moderna che affianchi al potenziamento della rete stradale la cura del ferro (AV, trasporto regionale, tranvie) al protagonismo degli eletti dal popolo nella pianificazione anche delle scelte di area vasta. I cittadini devono essere convinti e non irrisi sulle opere ritenute necessarie. Per ora Davide è sul podio e Golia nella polvere. Ma la battaglia non è finita. Va assicurato sostegno pieno al pool di legali per il ricorso, agli amministratori responsabili, alle nuove forze politiche e civiche che proprio su questa rottura sono nate ed hanno raggiunto ottimi risultati. Rossi con il suo “aeroporto, aeroporto, aeroporto” ed i suoi servi sciocchi ( di ieri e di oggi). Nardella che con il suo lavoro che disegna un capoluogo nemico dello sviluppo e della partecipazione dimostrando di non essere all’altezza di presiedere la Città metropolitana, il vice ministro Nencini, messo lì per eseguire un disegno che affonda le radici negli anni 60 devono trarre le conclusioni politiche e fare fagotto. Anche per loro ci sarà l’onore di un lavoro normale utile per campare la famiglia. Hanno giocato, anche se sporco, ed hanno perso tutto. Si facciano da parte. É il momento di rinnovare il Paese e la Toscana”.

Un intervento che non ha lasciato indifferenti vecchi e nuovi elettori della piana. Davanti alla domanda di un cronista al sindaco Nardella se avesse intenzione di commentare le parole di Gianassi, il primo cittadino di Firenze coglie l’assist per mettere in rete un “Se mi domandate un commento su Gianassi, mi domando chi sia veramente il sindaco di Sesto Fiorentino.. Falchi o Gianassi?”.

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