Firenze – La battaglia, ennesimo episodio di una guerra che dura almeno da settembre scorso, quando il socio che detiene la maggioranza dei due aeroporti toscani di Pisa e Firenze, Toscana Aeroporti, annunciò la sua decisione di procedere alla cessione di ramo d’azienda, oggi ha visto il netto successo dello sciopero indetto dall’Unione Sindacale di Base. Almeno un centinaio, fra chi passa, chi resta e ci va via, i lavoratori al presidio di Pisa, dove si trovava l’esponente dell’Usb Filippo Rinaldi. “Questa lotta riguarda entrambi gli scali – ribadisce Rinaldi – e all’origine vede, quando ci aspettavamo piani e investimenti, la decisione dell’azienda di procedere con la soluzione della cessione”, soluzione che, di fatto spalanca le porte alle esternalizzazioni dei servizi, in particolare di quelli a terra, o di “handling”. “Si tratta di “spezzatini” in cui avvengono “passaggi” di personale da parte di soggetti economici che aggrediscono il mercato a suon di ribassi”, con il consueto abbassamento di diritti e stipendi dei lavoratori “che abbiamo già visto”, conclude Rinaldi.
Una situazione, quella degli scali di Pisa e Firenze, che vede anche spaccature fra i sindacati e spaccature nei sindacati: ad esempio, l’accordo proposto dall’azienda, che registra anche una solenne bocciatura da parte dei lavoratori cui è stato sottoposto come referendum fra venerdì e sabato scorsi, è stato accettato a Pisa da Cisl, Uil e Ugl, contrarie Cgil e Usb, mentre a Firenze è stato sottoscritto da Cgil, cisl e Uil oltre a Ugl, sola contraria Usb.
“Stavolta siamo all’epilogo – conclude Rinaldi – questi accordi contengono forti criticità per i lavoratori. Abbiamo chiesto un incontro per ridiscuterne i termini, che secondo noi devono essere stesi nel rispetto della volontà, conosciuta e conclamata, dei lavoratori”.