Firenze – Una nuova pista e un nuovo terminal per Peretola. È stato presentato questa mattina il nuovo Masterplan dell’aeroporto di Firenze, introdotto dal sindaco Nardella, insieme ai presidenti di Enac, AdF e Corporación América Italia. Un piano che tira finalmente un rigo sopra decenni di progetti e proposte e che mette definitivamente a tacere le ragioni di una presunta rivalità Pisa-Firenze, “non più realtà in competizione – ha dichiarato Nardella – ma complementari”.
Complementari e unite sotto la guida di un unico timone. È quanto annunciato da Roberto Naldi, presidente di Corporación América Italia – socio di maggioranza dei due scali toscani – che ha indicato il gennaio 2015 come data papabile per il matrimonio societario. “Stiamo favorendo l’integrazione attraverso un processo di fusione – ha detto – e non di una holding. I vantaggi operativi sono evidenti: finisce la competizione tra i due aeroporti, che con un unico piano di investimenti e un unico bilancio andranno verso la crescita, pur nel rispetto dei rispettivi Masterplan”. Il prossimo 19 dicembre si avrà la presentazione del prospetto di fusione, oggetto poi di un’assemblea in ponte per la fine di gennaio. “La società – ha proseguito Naldi – sarà operativa entro aprile 2015 ma già a partire da gennaio lavoreremo a un unico bilancio. Il 2014 sarà l’ultima occasione di presentazione di due bilanci diversi”.
Evidenti i vantaggi dell’integrazione sul traffico dei due scali. “L’obiettivo è arrivare nel 2028 ad un volume di 11,5 milioni di passeggeri fra Firenze e Pisa, oltre che un incremento delle destinazioni, che passeranno dalle attuali 92 a 130”. Crescita proporzionale anche delle frequenze giornaliere – 160 nel 2028 contro le 105 del 2014 – e relativo incremento delle compagnie aeree, che da 32 lieviteranno a 45. Il tutto “per una redditività totale di oltre 80 milioni nel 2018 contro gli attuali 25”, che comprenderà anche un innalzamento dei livelli occupazionali (2000 posti di lavoro in più su Firenze, circa 10.000 su scala regionale). Costo dell’operazione, 300 milioni di euro per la nuova pista e il nuovo terminal fiorentini e circa 260 milioni per Pisa, che resterà aeroporto intercontinentale, mentre Firenze coprirà le destinazioni europee e mediterranee fino agli Emirati Arabi. Quanto all’indotto che i lavori porteranno sul territorio fiorentino si parla di 730 milioni di euro. A margine del piano è inoltre prevista l’attivazione di una linea ferroviaria rapida che colleghi le due città toscane in 35 minuti, “per una perfetta interconnessione dei due sistemi aeroportuali”.
Se è dunque il 2015 il termine previsto per la fusione, è il G7 che Firenze ospiterà nel 2017 a fare da pungolo per i lavori su Peretola, che avrà una nuova pista lunga 2,4 km e un nuovo terminal, per arrivare a una capacità di 4,5 milioni di passeggeri nel 2029. Un primo step, quello del summit internazionale, che vedrà portato a compimento il grosso dei lavori. Sul progetto dovrà esprimersi la Conferenza dei Servizi, previa valutazione dell’impatto ambientale. “Dopo 50 anni di occasioni mancate abbiamo finalmente imboccato la strada giusta”, ha detto il presidente di AdF Marco Carrai riguardo il progetto della nuova pista, che avrà un diverso orientamento, perpendicolare a quello attuale. “L’aeroporto ha bisogno di una infrastruttura adeguata – ha dichiarato il presidente Enac Vito Riggio – perché i flussi si stanno spostando verso est, e con questi anche il baricentro aeroportuale europeo, che va riagganciato rapidamente”.