Aemilia: Pagliani assolto. Condanne per Gibertini e Mesiano

Il forzista “non ha commesso il fatto”. “Fine di un incubo”, dice a caldo. Condanne invece, tra gli altri, per il giornalista Gibertini e il poliziotto Mesiano
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Marco Gibertini

Il giornalista reggiano Marco Gibertini è stato condannato a 9 anni e 4 mesi (per lui la procura aveva chiesto 14 anni), mentre Giuseppe Pagliani, consigliere comunale e provinciale di Forza Italia è stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per non aver commesso il fatto (per lui la procura aveva chiesto 12 anni). L’ex autista del questore, Domenico Mesiano, è stato condannato a 8 anni e sei mesi. Per lui la Procura aveva chiesto 12 anni e 8 mesi.

E’ la sentenza del Gup nell’udienza preliminare sulla posizione degli imputati che hanno scelto i riti speciali nel processo Aemilia che si tiene a Bologna.

Fra le altre condanne, quella a sei anni per il boss Nicolino Grande Aracri, mentre il pentito Giuseppe Giglio è stato condannato a 12 anni e 6 mesi. La richiesta per lui era di 20 anni. Sono stati rigettati due patteggiamenti per Francesco Falbo e Salvatore Ruggiero. Ora per i due imputati il procedimento ricomincerà dall’inizio.

Assolti Michele Colacino (erano stati chiesti 12 anni) e Floro Vito Selvino (la richiesta era di 12 anni). Condanna per Alfonso Diletto a 14 anni (ma la richiesta era di 20 anni). Giulio Gerrini è stato condannato a 2 anni e 4 mesi. In prescrizione la posizione di Giovanni Paolo Bernini. Un anno e otto mesi per Antonio Muto e 14 anni per Antonio Silipo. Assolto l’avvocato Alessandro Palermo.

Quattro anni e 10 mesi a Patrizia Patricelli, moglie di Giovanni Vecchi della Save Group e condanna per 10 anni per Giuseppe Richichi e a 15 anni per Nicolino Sarcone. Condannato il poliziotto Antonio Cianflone a 8 anni e sei mesi. La commercialista Roberta Tattini è stata condannata a 8 anni e 8 mesi. Nove anni e otto mesi per Roberto Turrà.

Giuseppe Pagliani, da pochi giorni papà di Leonardo, ha atteso la sentenza ad Arceto con i famigliari e i collaboratori del suo studio legale. La notizia dell’assoluzione è stata accolta con esultanza. “Finisce una vicenda assurda – ha detto a caldo Pagliani – Il giudice ha chiarito quello che era un evidente errore giudiziario”.

Del resto le premesse di questo proscioglimento su tutti i fronti erano già contenute nella sentenza con cui il riesame, oltre un anno fa, aveva scarcerato Pagliani dopo 22 giorni di ingiusta detenzione. Sentenza che la Procura antimafia non ha appellato, e quindi è passata in giudicato.

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