Aemilia: 45 comuni reggiani parte civile nel processo

Storica decisione antimafia: gli enti locali della Provincia votano all’unanimità la richiesta di risarcimento nel procedimento contro le cosche

41 presenti, 41 sì, se vogliamo scontati ma che rappresentano comunque un precedente importante dal valore simbolico. Di natura culturale e civile. L’assemblea dei sindaci reggiani presso Palazzo Allende ha infatti votato all’unanimità la costituzione di parte civile nel processo che si terrà dopo l’inchiesta Aemilia e che vede alla sbarra centinaia di persone alcune con accuse pesanti di infiltrazione malavitosa nel nostro territorio.

Sotto la guida del Presidente provinciale (nonché sindaco di Poviglio) Giammaria Manghi, gli oltre 40 primi cittadini (o membri della loro giunta), assenti i soli rappresentanti di Villa Minozzo, Ramiseto, Campegine e Luzzara, hanno preso l’importante decisione che non vuol dire solo una presa di posizione ancora più netta contro un certo sistema ma anche la volontà di chiedere un risarcimento dopo le eventuali condanne. Somme da distribuire alle imprese danneggiate dei comuni maggiormente “infiltrati”, cioè Reggio, Reggiolo, Gualtieri, Bibbiano, Montecchio e Brescello.

Nel vivace dibattito che ne è conseguito, segnaliamo le parole del sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini che ha chiesto ancora una volta regole più certe negli appalti Iren, ovvero basta all’eccesso di ribasso che abbattono i costi del 60% ma con sospetti di infiltrazioni.

 

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Possibile il ritorno al discorso in piazza

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