Finora ha disegnato su tela normale e su tela denim, sia con i tradizionali colori che con il vino. Adesso per la pittrice Elisabetta Rogai – autrice del Drappellone dell’ultimo Palio di Siena – è arrivato il momento di cimentarsi anche con la pittura… sui dolci. Questo, almeno, è il fuori programma con cui l’artista ha festeggiato la consegna del “Premio Martinicca – Arte&Poesia” che ha ricevuto domenica all’omonimo ristorante di via del Sole. Il riconoscimento artistico e letterario, giunto all’ottava edizione e ideato dal critico d’arte Marco Moretti, quest’anno è stato assegnato alla Rogai e allo storico dell’arte Antonio Natali, per molti anni direttore degli Uffizi. Ogni anno il premio rinnova l’antica tradizione conviviale fiorentina unendo la buona cucina alla buona cultura.
Una giuria composta da un “comitato d’avventori” presieduta da Moretti ha premiato nelle scorse edizioni gli artisti Sergio Scatizzi, Piero Vignozzi, Giampaolo Talani, Antonio Possenti, Silvano Campeggi e Marcello Guasti; premi per la scrittura sono stati riconosciuti a Sergio Zavoli, Vittorio Sgarbi e Cristina Acidini, mentre premi speciali per la TV e per il teatro, sono stati assegnati a Franco De Felice, Guido Ceronetti e Alberto Severi.
Nota anche per le prestigiose committenze quali il grande affresco alla Scuola di Guerra Aerea, il ritratto di Oriana Fallaci per la Sala Stampa del Consiglio Regionale e il drappellone per il Palio senese dell’Assunta 2015, Elisabetta Rogai ama sperimentare, attraverso figure prevalentemente femminili, supporti singolari come la tela denim (quella dei comuni jeans), sulla quale l’artista evoca figure di forte accento cromatico, mentre sulla tela tradizionale, oltre alla tecnica ad olio, ha elaborato una pittura esclusiva col vino, con la quale s’è posta all’attenzione internazionale come promotrice dell’Enoarte. Le sue figure femminili evocano con stile fluido, attraverso il mutevole virare della materia, l’immagine psicologica e dinamica del “pianeta donna”, mettendo in relazione valori di un’attualità figurativa con quelli arcaici della cultura del vino.
Antonio Natali, noto storico dell’arte, è stato per quasi un decennio direttore della Galleria degli Uffizi, dopo avervi lavorato come funzionario fin dal 1981. Valore dunque autoctono della cultura fiorentina, a lui si devono molti studi sul Rinascimento, tra i quali le più belle pagine ed eventi espositivi sulla “maniera” del Rosso e del Pontormo. Il Premio Martinicca per la Scrittura gli è stato assegnato nel riconoscimento della sua attività letteraria che, sia attraverso la libertà del racconto sia tramite la “dottrina delle idee” del saggio d’arte, restituisce in un eleganza del comporre freschezza d’immagini e puntualità storica con quella fluidità medesima di narrazione con cui spiega in diretta un’opera d’arte, coinvolgendo il vasto pubblico del web col terso accento “del bel paese là dove ‘l sì suona”.
Diciannove opere di Elisabetta Rogai, esposte nelle salette della Martinicca fino al 26 marzo, sono riprodotte assieme ai testi letterari di Antonio Natali nel catalogo presentato durante il convivio in onore dei due premiati; al termine del quale, come di consueto, l’artista ha eseguito in diretta con colori alimentari alla panna su pan di Spagna un soggetto caratterizzante la sua pittura, e che, tagliato, è stato offerto come “dessert d’autore” agli invitati.