Mentre scopriamo come il Parlamento e la sua centralità nella nostra democrazia siano messe spesso in discussione in funzione degli interessi particolari di quella o di quell’altra parte politica, la società civile, quella che ogni giorno deve operare per la propria sopravvivenza quotidiana e per il proprio futuro, qui a Reggio, trova un nuovo punto dove mostrare la maturità raggiunta: i distributori dell’acqua pubblica. Questi luoghi aperti, non soggetti ai controlli propri dei luoghi pubblici chiusi, rappresentano oggi uno dei crocevia della multiculturalità – intesa come scambio di idee con altri che vengono da altre nazioni o da altre regioni – ed evidenziano in modo molto chiaro il tipo di educazione civica che ciascuno ha ricevuto nel luogo di provenienza.
Io ne sono un assiduo fruitore, avendo la fortuna di trovarmi abbastanza vicino ad uno di questi distributori, e così in questi mesi mi sono fatto un’idea della nostra società proprio attraverso il loro utilizzo. La prima prova da superare è il rispetto della regola che vuole al massimo sei bottiglie da riempire per volta. Capita talvolta di trovare persone con venti bottiglie o con enormi taniche. In questi casi, difficilmente chi abbia una certa sensibilità civica lascerà fare. Infatti, con modi e toni civili si dirà a quelle persone che esiste una regola e che deve essere rispettata. La seconda prova è la gestione della risposta di coloro che infrangono quella regola. Spesso infatti colui che da solo occupa tutti i rubinetti, per un tempo interminabile, risponderà che “prego, riempia pure, la lascio passare”, senza però recedere dalle sue venti bottiglie o dalle sue taniche. In questo caso, la risposta è “non è lei che mi lascia passare, ma è un mio diritto attingere e lei lo sta calpestando.”
Può capitare che le persone battibecchino, ma difficilmente verranno alle mani o alzeranno la voce più di tanto perché nell’uno e nell’altro caso, in fondo, stiamo parlando di un servizio gratuito, utile per tutti: tutti ne trovano un vantaggio diretto – risparmio sulle spese per l’acqua minerale – ed indiretto, anche se talvolta non percepito e ancora minimo: riduzione dei costi e dell’inquinamento da trasporto dell’acqua minerale dal luogo di produzione al luogo di vendita. L’altro grande vantaggio è ovviamente il miglioramento dei rapporti civili, soprattutto se declinato sulle diverse provenienze presenti davanti ai rubinetti: Italiani, Slavi, Maghrebini, Centro Africani e così via. Il Paese sta cambiando molto velocemente anche grazie alla concretezza e alla necessità dell’agire quotidiano e questo non potrà che riflettersi sul futuro della politica, che però non trova grande conforto nelle idee spesso molto molto locali dei politici odierni.