E′ la prima volta,dai tempi precedenti alla scissione, che un dirigente aclista della Toscana ottiene un incarico così rilevante. Infatti lo sviluppo associativo è il ganglio vitale del sistema ACLI (che oltre ai Circoli e Nuclei comprende anche molte associazioni specifiche per i settori dello sport del turismo, dell’agricoltura ,dello spettacolo, fino alla Federazione pensionati, tanto per citarne solo alcune) Un settore che riguarda non solo lo sviluppo “quantitativo” ma soprattutto la crescita della dimensione associativa come elemento essenziale della partecipazione e della democrazia diffusa.
Il Presidente regionale Federico Barni esprime la soddisfazione delle Acli Toscane per l’ elezione di Manfredonia in una delle posizioni di vertice dell’associazione e per e per la nomina di Rosetta Battista (dirigente delle Acli fiorentine) nella Direzione Nazionale. Barni sottolinea che viene finalmente riconosciuto il ruolo delle Acli Toscane, che è attualmente una delle sedi regionali in cui la presenza associativa è più forte sia come iscritti sia come presenza sul territorio.
Per Manfredonia le Acli dovranno mettere al centro la dimensione sociale e lavorativa ed essere punto di riferimento per la comunità, attente alla politica e al lavoro, vicine alla fasce deboli della popolazione, per ricostruire coesione sociale e reti di relazioni.
Ciò significa attenzione forte al territorio, alla dimensione locale ma allo stesso tempo,a quella internazionale non dimenticando che le Acli hanno anche una forte presenza tra gli italiani all’estero.
A proposito della crisi Emiliano Manfredonia, osserva che “ l’economia non vive solo di mercati finanziari e non può permettersi di dimenticare la società civile, che forma il sostrato sul quale le istituzioni economiche possono operare. Perché l’economia di mercato possa funzionare serve un adeguato quadro istituzionale e l’adesione convinta ai principi di solidarietà, fiducia e giustizia, generati e praticati nella società civile.
Gabriele Parenti