Acli e sanità, Formelli: “Fino al 50% del servizio pubblico delegato ai privati”

Firenze – Le difficoltà e i problemi del servizio sanitario nazionale sono stati oggetto di una riflessione- valutazione da parte del Vice Segretario Nazionale della Fap Acli Paolo Formelli e della Fap Acli della Toscana.

Nel corso dell’ultima riunione che si è tenuta a Siena, il Comitato regionale della Fap Acli ha approvato all’unanimità un documento sul servizio sanitario nazionale proposto dal Vice Segretario nazionale, l’aretino Paolo Formelli il quale nell’illustrarlo ha ricordato che “ la sanità pubblica è nata nel 1978 su valori quali universalità, eguaglianza e equità. Questo determina il diritto ad accederne per tutta la popolazione come risorsa per la comunità, attraverso un’organizzazione capillare in modo uniforme e strutturato attraverso i LEA (i livelli essenziale di assistenza socio-sanitaria e protezione sociale)”.

Di conseguenza, Formelli ha rilevato che occorre, in questo momento, una riflessione su come, pur partendo da queste basi, il nostro sistema sanitario sia stato svuotato progressivamente  ed  ha posto in evidenza che  la  medicina pubblica ha demandato  ai privati una serie di attività,  “con una situazione ipertrofica  – ha sottolineato Formelli –  che ha portato alla delega fino al 50% del sistema sanitario”.

Formelli ha aggiunto che in questi anni si è fatto ben poco per invertire tale situazione in quanto  “ci sono meno medici e meno infermieri di prima”.

Il documento approvato dal Comitato regionale  sottolinea che  “è l’ora di guardare al futuro, facendo affidamento sui fondi del Pnrr che specifica esattamente le carenze e i bisogni del sistema sanitario”.

Formelli ha osservato ancora che  “esistono  liste di attesa tra i 3 e i 24 mesi, mancano  circa 2,5 milioni di screening oncologici, ci sono 10.000 posti letto in meno”.

Il documento del Comitato nazionale  spiega che  “è  necessario attuare quanto suggerito dall’Europa: case di prossimità, assunzione di migliaia di operatori mancanti tra medici specialisti di Pronto Soccorso, medici di territorio, infermieri, tecnici di laboratorio e addetti ai servizi sociali e psichiatrici”.

In particolare, il Segretario regionale della  Fap Acli  nel recepire il documento predisposto da  Formelli ha fatto presente che   “ la pandemia ha fatto emergere le criticità e la tenuta delle SSR, ma occorre una rinnovata gestione e una complessa riorganizzazione per il prossimo triennio. Occorre acquisire l’idea che il nostro sistema sanitario è malato e rischi il collasso nel giro di pochi anni. Occorre una preparazione teorica e pratica degli operatori. Occorre un sistema capace di adeguarsi alle trasformazioni sociali”.

Nel corso del dibattito, i dirigenti della Fap Acli toscana hanno messo in evidenza  che la riorganizzazione del sistema sanitario, purtroppo continua a non essere un tema  prioritario nell’agenda politica nazionale e regionale.

Formelli in sede di replica si è chiesto  “Quale sarà il futuro della sanità se vengono lasciati al buio i cittadini su come uscire da questa crisi profonda e attuale? “  E ha aggiunto che “per migliorare le cose è necessario farcene carico da subito, per prevenire e scongiurare altri disastri. Invece, giungono voci su possibili nuovi tagli alla sanità”.   Fanciulli ha esortato  Governo e Parlamento  a  scongiurare questa eventualità.

 

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