Firenze – Grazie ad un accordo firmato dall’assessore al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini con i sindacati confederali di categoria della sanità CGIL-FP, CISL-FP e UIL-FPL, ai 50mila addetti della sanità toscana verrà garantito l’aumento dei fondi contrattuali per circa 20 milioni di euro, necessari a corrispondere il salario accessorio al numeroso personale neo assunto, mantenendo inalterate indennità ed incentivi per chi era già in servizio.
L’intesa firmata prevede anche l’istituzione di un luogo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali, individuando fin da ora alcuni aspetti e problemi sui cui intervenire per migliorare il lavoro quotidiano del personale del Servizio sanitario regionale.
“La nostra linea – commenta l’assessore Bezzini – è quella dell’ascolto e della concertazione per costruire un forte e positivo sistema di relazioni con tutti i soggetti protagonisti del Ssr. L’obiettivo primario è quello di valorizzare le persone e le loro professionalità e andremo avanti su questa strada per rafforzare il nostro sistema con nuove assunzioni e stabilizzazioni”.
Da parte loro, i sindacati FP CGIL, CISL FP E UIL FPL dichiarano che non avrebbe potuto determinarsi un incremento in automatismo e che era necessario procedere ad una specifica intesa in tal senso: questo impegno rappresenta una prima svolta nelle politiche del personale della sanità Toscana.
Ulteriori 5 milioni sono stati poi destinati all’estensione dell’indennità di malattie infettive, come riconoscimento economico per i lavoratori impegnati quotidianamente nella lotta contro il Covid-19.
L’intesa costituisce una sorta di protocollo orientato al medio termine, propedeutico all’elaborazione di atti regionali e di ulteriori intese su specifici temi, che già affronta e dà soluzione ad alcune questioni di notevole importanza:
il rafforzamento degli organici delle strutture sanitarie, sia attraverso il consolidamento degli incrementi di personale effettuati nel corso dell’anno 2020 che sviluppando nuovi piani di reclutamento in base alle risorse che verranno assegnate nel 2021 dal livello nazionale;
una gestione più equilibrata delle risorse umane impiegate anche attraverso la realizzazione di un più efficiente sistema di mobilità volontaria sia in ingresso che tra le diverse aziende del SSR;
la messa in atto di una strategia di gestione del personale basata allo stesso tempo sullo sviluppo delle professionalità interne al sistema e su un’accresciuta attenzione al benessere lavorativo ed ai temi legati alla sicurezza e la salute degli operatori e degli ambienti di lavoro.