Firenze – La Giunta regionale ha approvato l’accordo di co-vendita del pacchetto di maggioranza del capitale di Fidi Toscana con le banche azioniste. L’accordo è stato firmato. La delibera definiva la quota di di partecipazione azionaria che sarà ceduta dalla Regione e gli elementi essenziali della lettera d’invito ai quattro soggetti che hanno risposto al bando regionale del luglio 2022 per la raccolta delle manifestazioni di interesse. Si tratta di Finpromoter, Italia Comfidi, Artigiancredito, Intek-Kme.
La Regione, che detiene il 49,4% delle quote, cederà circa il 14% in modo da mantenere una partecipazione del 35%, quota significativa di controllo in termini di quorum nelle assemblee straordinarie della società. I soci privati invece acconsentono alla cessione totale delle proprie quote che corrispondono a oltre il 48%. Di conseguenza la quota complessiva che verrà ceduta al nuovo socio sarà di circa il 62%.
La Regione non uscirà di scena, dunque, ma manterrà una quota importante e determinante per poter incidere nelle decisioni fondamentali di Fidi. “Abbiamo raccolto le firme delle banche azioniste – ha commentato Leonardo Marras, assessore a economia e turismo della Regione Toscana – adesso l’iter per la cessione del pacchetto di controllo di Fidi è arrivato ad un punto di svolta significativo. Un percorso difficile e delicato che dovrebbe concludersi entro la prima metà del 2024 con l’individuazione del nuovo socio privato di maggioranza”.
Gli altri soci he hanno sottoscritto l’Accordo di Covendita sono: Banca Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo, Banca Nazionale del Lavoro, Banco BPM, Credit Agrocole Italia, BPER Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare di Cortona, Banca Popolare Etica, Confindustria Toscana, Ance Toscana.
La Fisac Cgil Toscana accoglie con favore “il fatto che la Regione mantenga una significativa partecipazione nella società, che si auspica duratura; per la Fisac é pertanto fondamentale il mantenimento di una Golden share pubblica in Fidi Toscana”, afferma un comunicato sindacale.
Il sindacato conferma la richiesta che permangano, nell’ambito del processo di vendita, le garanzie occupazionali e professionali per i lavoratori, compreso il mantenimento del Contratto nazionale Abi, già oggetto di protocollo sindacale nel settembre 2022.