Firenze – L’impegno è forte e deve anche essere ottemperato in modo veloce, ma le sorprese sono amare. Come ad esempio, “scoprire” che il Banti è talmente malmesso da riuscire inutilizzabile per la spesa che occorrerebbe per rimetterlo in condizioni utili per l’accoglienza, o che alcune unità immobiliari su cui si pensava di poter contare sono occupate abusivamente. E’ questa, attualmente, la gatta da pelare agostana che tocca all’assessore regionale al welfare nonché vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, che sta conducendo, in accordo con la Prefettura e secondo quanto sottoscritto col protocollo d’intesa del 4 agosto scorso, una ricera sul territorio per “scovare” immobili che possano essere funzionali alla richiesta di accoglienza che il governo nazionale ha inoltrato (come alle altre regioni) per almeno una quota dei profughi che stanno sbarcando sulle nostre spiagge. Una quota, peraltro, che da 350-400 persone per la Toscana, sembra già destinata ad alazarsi.
Così, la ricerca degli immobili va avanti. Il meccanismo dovrebbe essere il seguente, secondo quanto sottoscritto il 4 agosto con la Prefettura: compito della Regione reperire, tra gli immobili di sua proprietà, quelli eventualmente non utilizzati ed immediatamente disponibili per poi concederli alla Prefettura di Firenze, allo scopo di destinarli all’accoglienza dei profughi. Un impegno sottoscritto a due: l’ assessore al welfare Stefania Saccardi, il Prefetto di Firenze Luigi Varratta e alla presenza dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. Il documento prevedeva anche che la Regione chiedesse, fra le altre cose, alle Asl un elenco di strutture idonee.
Per ora, tuttavia, il problema rimane in capo all’assessore e vicepresidente Saccardi, cui tocca il compito ingrato non solo di reperire strutture idonee (scartata ad esempio la struttura di San Giovanni di Dio, in quanto inadatta al compito), ma anche di trovarle con alcuni requisiti che fanno da filtro. Ad esempio, fedele al principio che la vede contraria a grandi concentrazioni di persone, Saccardi necessita di immobili con non più di 50-60 posti, oltre all’ovvia necessità che si presentino in condizioni tali da assolvere ai compiti di accoglienza dignitosa cui son chiamati. Del resto, il problema è enorme anche per una Regione tradizionalmente “rodata” come la Toscana: al 21 luglio 2014 i profughi accolti in Toscana erano 1.395, più altri 677 inseriti in percorsi di accoglienza nel sistema ordinario, a cui si verrebbe ad aggiungere questa emergenza, probabilmente di oltre 400 persone. L’accoglienza comprende anche percorsi di inclusione, informativi e formativi.
Intanto la ricerca va avanti, e si comincia a parlare di un aiuto dalla Croce Rossa, che potrebbe mettere a disposizione almeno una delle sue strutture. Anche il Comune di Firenze potrebbe contribuire, mettendo a disposzione una sua struttura sull’Appennino fra Prato e Bologna. Infine, se la strada delle Asl non si rivelerà risolutiva, la Regione è pronta a prendere in considerazione altre soluzioni.