La valutazione parte dalla stessa Banca d'Italia, che, nella sua relazione annuale "Economie Regionali – L'Economia della Toscana" ha fornito un quadro non proprio rassicurante dello stato dell'accesso al credito bancario delle famiglie e delle imprese nella nostra regione. I motivi sostanzialmente risiedono nel fatto che il mercato della garanzie si è concentrato su garanzie a prima richiesta contro-garantite dal Fondo Centrale di Garanzia. La Toscana rischia di essere penalizzata dal momento che “circa la metà delle PMI presenti sul nostro territorio non hanno le caratteristiche per accedere al Fondo Centrale di Garanzia”, come ricorda Confesercenti Toscana.
Del resto, la difficoltà di cui sopra è un dato purtroppo storico per le Pmi toscane. Già in una relazione dell'Irpet del 2005 circa il credito, si rilevava: “La disponibilità delle risorse finanziarie necessarie a sostenere lo sviluppo economico e quindi, in modo particolare, l'attività delle imprese di un sistema economico è uno degli aspetti maggiormente critici in una realtà, come quella toscana, caratterizzata dalla presenza predominante di PMI. Caratteristica tipica di queste imprese è infatti, sul piano economico- finanziario, lo strutturale sottodimensionamento del patrimonio e quindi una spiccata propensione a finanziare la propria attività facendo ricorso al mercato del credito. Conseguenza di questa situazione è una certa difficoltà a reperire risorse”. Una difficoltà cui si è posto riparo con i cosiddetti “confidi”, che, come gli imprenditori toscani sanno, sono “delle istituzioni finanziarie che affiancano e supportano le PMI ai fini dell’accesso al credito bancario”.
Tornando alla tematica della difficoltà del credito particolarmente accentuata nella nostra regione, il quadro d'insieme è chiarito dalla nota dello stesso Istituto Centrale, che sottolinea: "A partire dal 2008, in un contesto di crescente fragilità degli equilibri finanziari e reddituali delle imprese e di cautela nelle politiche di offerta da parte del sistema finanziario, l’andamento dei prestiti bancari è risultato differenziato rispetto al merito di credito delle imprese. Per approfondire la dinamica dei prestiti in base al grado di rischiosità dei prenditori è stato analizzato un campione di circa 18 mila società di capitale con sede in Toscana, per le quali si disponeva sia dei dati di bilancio sia delle segnalazioni alla Centrale dei Rischi. Dall’analisi è emerso si è ampliato il divario di crescita fra le imprese rischiose e vulnerabili da un lato, e quelle sicure dall’altro. Considerando i valori di fine periodo (2009/2012) la flessione dei finanziamenti è stata molto più accentuata per le prime (-15%) rispetto a quanto era accaduto nel 2009; per quelle sicure la dinamica ha invece registrato variazioni modeste in entrambi i periodi”.
Inoltre, è stato rilevato anche un significativo aumento del pricing medio applicato dalle Banche dal momento che, nel 2012, è proseguita la crescita del costo del credito dovuta soprattutto all’incremento degli spread applicati dalle Banche per la maggiore rischiosità delle controparti. I tassi di interesse a breve termine per il complesso della clientela toscana, come ricordato da Confesercenti Toscana, sono saliti dal 6,3 al 6,6 per cento, quelli sui finanziamenti a medio e a lungo termine sono aumentati al 4,5 per cento.
Infine, se questo è lo stato attuale della situazione, merita rilievo annotare che il problema è stato dibattuto ampiamente nel forum indetto dalla Confesercenti Toscana e dalla federazione delle Banche di Credito Cooperativo nei giorni scorsi, a cui sono intervenuti molti protagonisti delle due organizzazioni tra i quali i presidenti Massimo Vivoli e Roberto Frosini l’Amministratore Delegato Aleandro Manetti, Massimo Biagioni e Roberto Frosini direttori di Confesercenti e Toscana BCC. Infatti, per affrontare una congiuntura sempre più difficile, Confesercenti Toscana e Italia ComFidi hanno stretto un’intesa con la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo della Toscana che trova il suo perno sul rispettivo radicamento territoriale delle due strutture.